In occasione della giornata internazionale della violenza contro le donne non possiamo fare a meno di ricordare il feroce delitto, avvenuto l'11 gennaio 2017 a Francavilla a Mare, che ha coinvolto la psicologa corropolese Monia Di Domenico.
Per ricordare ancora "quanta violenza sotto questo cielo" ci serviamo di una testimonianza di Barbara Orsini (amica di Monia), testimonianza scaturita spontanea il 16 maggio 2019 in seguito alla riduzione della pena da 30 a 17 anni a favore dell'assassino.
Mi chiamo Monia ed oggi sono morta per la seconda volta. E con me sono morti mia madre e mio padre. Le mie meravigliose amiche. I miei adorati cugini, zia Diamantina... sapeste quanto mi mancate.
Mi chiamo Monia ed oggi sono morta per la seconda volta. Le 16 sassate che mi hanno sfondato il cranio valgono 17 anni di galera per chi mi ha sfigurata fino a spostarmi un occhio dietro l'orecchio. 16 sassate... 17 anni.
Mi chiamo Monia ed oggi sono morta per la seconda volta. Quando mi hai afferrato da dietro fino a spezzarmi la glottide per soffocarmi ho avuto paura. Forse ho capito tutto. Non respiravo più e non potevo urlare aiuto. Il mio terrore è valso 17 anni. 17 anni.
Mi ha scaraventata sul tavolino di cristallo del salottino della nostra casa al mare. Ho rivisto i miei compiti in cucina, la sabbia sui piedi, l'odore del sugo della mamma, la chiave di papà che apriva la porta tornando dal lavoro.
Mi ha SCANNATA con un pezzo di vetro spingendo forte, forte, sapeste quanto forte. Il mio sangue che ha cominciato a schizzare ovunque è valso 17 anni. 17 anni.
Si è allontanato qualche istante, è tornato con un lenzuolo. Mi ha avvolta. Grondavo sangue. Avevo freddo, ero fredda. 17 anni.
Mi ha trascinata in quel sudario che puzzava del mio sangue fino a gettarmi in un sottoscala. Il mio cuore si è fermato dopo 33 minuti. Ho smesso di respirare dopo 33 minuti. Mi ha lasciata sola scappando via, finalmente via, finalmente via.
Mi chiamo Monia ed oggi sono morta per la seconda volta. Essere riconosciuta dalla mia mamma dalle gambe non può valere 17 anni di galera. Essere accarezzata dal mio papà mentre mi spostava la parrucca che le mie amiche mi hanno sistemato sulla testa sfondata, rasata, aperta non può valere 17 anni di galera.
MI CHIAMO MONIA E OGGI SONO MORTA PER LA SECONDA VOLTA.
Mi chiamo Monia ed oggi sono morta per la seconda volta. Le 16 sassate che mi hanno sfondato il cranio valgono 17 anni di galera per chi mi ha sfigurata fino a spostarmi un occhio dietro l'orecchio. 16 sassate... 17 anni.
Mi chiamo Monia ed oggi sono morta per la seconda volta. Quando mi hai afferrato da dietro fino a spezzarmi la glottide per soffocarmi ho avuto paura. Forse ho capito tutto. Non respiravo più e non potevo urlare aiuto. Il mio terrore è valso 17 anni. 17 anni.
Mi ha scaraventata sul tavolino di cristallo del salottino della nostra casa al mare. Ho rivisto i miei compiti in cucina, la sabbia sui piedi, l'odore del sugo della mamma, la chiave di papà che apriva la porta tornando dal lavoro.
Mi ha SCANNATA con un pezzo di vetro spingendo forte, forte, sapeste quanto forte. Il mio sangue che ha cominciato a schizzare ovunque è valso 17 anni. 17 anni.
Si è allontanato qualche istante, è tornato con un lenzuolo. Mi ha avvolta. Grondavo sangue. Avevo freddo, ero fredda. 17 anni.
Mi ha trascinata in quel sudario che puzzava del mio sangue fino a gettarmi in un sottoscala. Il mio cuore si è fermato dopo 33 minuti. Ho smesso di respirare dopo 33 minuti. Mi ha lasciata sola scappando via, finalmente via, finalmente via.
Mi chiamo Monia ed oggi sono morta per la seconda volta. Essere riconosciuta dalla mia mamma dalle gambe non può valere 17 anni di galera. Essere accarezzata dal mio papà mentre mi spostava la parrucca che le mie amiche mi hanno sistemato sulla testa sfondata, rasata, aperta non può valere 17 anni di galera.
MI CHIAMO MONIA E OGGI SONO MORTA PER LA SECONDA VOLTA.
E noi ti teniamo nel cuore.
RispondiEliminaHo pianto.
RispondiEliminaLa giustizia terrena non esiste...spero tu abbia una giustizia Divina che ti possa restituire pace a te e ai tuoi cari...
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