E' il 1959. L'edificazione selvaggia doveva ancora arrivare, ma si celebrava già la "festa dell'albero".
I bambini della scuola elementare di Corropoli vengono coinvolti nella piantumazione di alberi in ambiente agreste (si notino la rimessa e il mucchio di paglia sullo sfondo).
Oggi, dopo che l'urbanizzazione ha prodotto danni difficilmente recuperabili, si tagliano alberi a tutto spiano, come nel caso dei pini lungo la 259; dei lecci in territorio santomerese; dei tigli di via Risorgimento in territorio albense e martinsicurese (le proteste di vari cittadini ne hanno sospeso il taglio); e dei pini in territorio colonnellese stroncati dalle malefiche motoseghe dell'Anas che hanno lasciato insidie nascoste nell'erba.
Nella foto siamo a Corropoli nell'area antistante la casa di Lentina e Nefrio Lolli. Tra gli astanti notiamo anche la presenza del parroco don Ermanno D'Adiutorio.
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