Sembra incredibile, ma nella prima metà del secolo scorso a Corropoli esisteva uno "stabilimento pirotecnico" rinomato e apprezzato in tutt'Italia e anche all'estero.
Dai vari concorsi a cui partecipava raramente tornava senza premi, senza medaglie, onorificenze o menzioni.
A dirigere questo laboratorio artistico dei fuochi c'era Carlo Zuccarini che, nonostante la mutilazione di una mano, trasmette questa sua passione a due suoi figli: Giuseppe e Cesare.
Sotto la guida di quest'ultimi la Ditta raggiunge l'apice. Giuseppe viene nominato Cavaliere del Lavoro e l'azienda corropolese ha delle rappresentanze a Milano, Roma e Borgomanero (Novara).
Il destino però si apprestava a infrangere i sogni di gloria di Giuseppe. Nel 1946, nello scoppio della casamatta (dove si preparavano i fuochi) persero la vita il fratello Cesare e il figlio Carlo.
Due anni dopo il destino tese un altro agguato e a pagare con la vita questa volta fu Giuseppe.
La saracinesca della Ditta fu abbassata definitivamente.
Sotto la guida di quest'ultimi la Ditta raggiunge l'apice. Giuseppe viene nominato Cavaliere del Lavoro e l'azienda corropolese ha delle rappresentanze a Milano, Roma e Borgomanero (Novara).
Il destino però si apprestava a infrangere i sogni di gloria di Giuseppe. Nel 1946, nello scoppio della casamatta (dove si preparavano i fuochi) persero la vita il fratello Cesare e il figlio Carlo.
Due anni dopo il destino tese un altro agguato e a pagare con la vita questa volta fu Giuseppe.
La saracinesca della Ditta fu abbassata definitivamente.
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