IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

mercoledì 24 aprile 2024

UN EROE CORROPOLESE


🔘 Il 25 aprile è festa nazionale. Si commemora la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista.
In piazza Pie' di Corte a Corropoli nessuna manifestazione per ricordare che oggi è festa nazionale. Eppure Corropoli ha dato i natali a un giovane che è morto per liberare l'Italia dal fascismo, è morto per un ideale (che si può anche non condividere), ma è pur sempre un giovane coerente che ha dato la vita per realizzare ciò in cui credeva.
Stiamo parlando di Francesco (Franco) Speca nato a Corropoli il 30 novembre 1921. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Franco non si schierò dalla parte dei nazi-fascisti e si aggregò alle formazioni partigiane che operavano nella zona di Genova. 
Ferito, catturato, il 30 gennaio 1945 venne fucilato sulla montagna di Cogoleto (Genova).
A Corropoli gli hanno intitolato una via del Centro storico, ma a Cogoleto oltre a dedicargli un cippo sul luogo dove fu ucciso, gli hanno addirittura intitolato un molo.
A Cogoleto ricordano Francesco Speca tutti gli anni.




SUL LUOGO DEL DELITTO


🔘 ...e per raggiungere il "luogo del delitto" questo corropolese, Lido Speca, ha percorso varie centinaia di chilometri. La foto è stata scattata in Liguria il 25 aprile 1981 lungo la strada che s'inerpica sui monti che sovrastano Cogoleto.
Proprio sul punto in cui è stato elevato un cippo di pietra il 30 gennaio 1945 fu ucciso il 
partigiano Franco (Francesco) Speca nato a Corropoli. 
L'Associazione Nazionale Partigiani, i Comuni di Stella e di Cogoleto per ricordare il sacrificio di questo corropolese hanno voluto erigere questo monumento presso cui posa il cugino Lido Speca.

DOMANDE SENZA RISPOSTA


Sabato 27 aprile 2024, alle ore 18, presso la Sala Convegni del Parco Archeologico di Ripoli ci sarà la presentazione del libro "Diritto alla Bellezza". 
Vari gli ospiti che illustreranno il mondo di Ripoli, zona archeologica ricca di testimonianze risalenti al neolitico.
"Proteggere e valorizzare il patrimonio culturale" è il sottotitolo della pubblicazione in presentazione.
Alla luce di questo principio non riusciamo a capire perché, qualche settimana fa, un cartello stradale posto nei pressi del Parco Archeologico sulla statale 259, 
che mostrava alcuni reperti archeologici di Ripoli (vedi foto), SIA STATO RIMOSSO.

Chi l'ha tolto? Perchè? 

 

IL QUARTO UOMO


L'anno dovrebbe essere il 1956. Ci troviamo ad un pranzo di nozze, ed aggiungiamo... di un certo tono. Sulla tavola è addirittura presente una bottiglia d'acqua minerale "San Giacomo".
Per i corropolesi di quell'epoca l'acqua minerale non era assolutamente una necessità. Ci si riforniva attingendolo l'acqua dalle fontanelle pubbliche o direttamente da pozzi casalinghi.
Gli invitati di questo matrimonio si trovano ad Ancona, all'hotel Passetto, uno dei top negli anni '50/60.
Abbiamo riconosciuto 3 invitati su 4 di questa foto. Da sinistra c'è Ennio Rosati (1926-1997), Guglielmo Pantoli (1898-1979), ? e Lino Cardelli.
Chi sa fornirci indicazioni sul 4° uomo (quello con la giacca)?

DEFUNTI PROTETTI

"Ladro avvisato mezzo salvato".
Al cimitero di Corropoli sono arrivate le telecamere. Tutti gli ingressi sono sotto sorveglianza. Per i ladri di orchidee il compito diventa più arduo.
I ladri di piccoli oggetti possono farla franca, ma non è detto che non ci siano telecamere all'interno.


Il 17 aprile 2024 avevamo scritto:


Riceviamo una telefonata in cui una vedova, disperata e scoraggiata, lamenta il furto di una pianta di orchidea dalla tomba del marito deceduto da poco tempo.
Non è la sola ad evidenziare questo problema, di cui una soluzione potrebbe essere l'installazione di telecamere.
Finora, da parte dell'Amministrazione, abbiamo visto vari annunci.
L'ultimo risale al 
28 settembre 2023. (29 telecamere)
Un altro al 14 luglio 2022 (70.000 euro)
Un altro ancora al 5 aprile 2021, ma i ladri continuano a girare indisturbati e impuniti nel cimitero di  Corropoli. La gente è rassegnata, ma qualcuno - profondamente arrabbiato - prova a denunciare su Facebook i continui furti.

Altri si appellano a messaggi religiosi.


Vengono trafugati non solo oggetti di valore (es. ceramiche di Castelli), ma anche oggetti utili come un porta lumini (nella foto il gemello) che impedisce l'insozzamento della pietra della base della cappella.
Al ladro ne serviva solo uno.


"Na' urt'llata", è stata una coltellata al cuore - ci dice la vedova che ha visto sottratto dalla tomba del marito (morto di recente) un vasetto di ciclamini (dal valore irrisorio).

P.S. Una lettrice ci scrive: "Non rubano solo lumini, fiori e portavaso, ma anche gli oggetti per la pulizia! Nonostante ci sia il nome su di essi...

Le telecamere, dove sono le telecamere?
C'è un amministratore che possa fornirci delle spiegazioni?

Non abbiamo ricevuto risposte, ma abbiamo visto che sono arrivate le telecamere. Va bene così. GRAZIE

IL PRIMO AUTOLAVAGGIO


Negli anni '60 varie famiglie possono permettersi un'auto... e Carino Di Addezio ha la lungimirante idea di installare, in un angolo della propria stazione di servizio Api, un moderno autolavaggio. 
Con questa struttura non era più necessario scendere in una buca per lavare la carrozzeria nascosta. Un potente pistone sollevava l'auto e ne facilitava la pulizia anche nelle parti meno accessibili.
Non erano stati ancora inventati gli spazzoloni rotanti e la mano di Carino faceva senz'altro un lavoro migliore.


CAPELLONI ALLA MODA


Scorrevano gli anni '70 e i 3 giovanotti della foto seguivano rigorosamente i canoni della moda del tempo: capelli lunghi, pantaloni a zampa d'elefante tenuti su da un grosso cinturone.
Tanto uniti nella loro giovinezza... ma separati appena varcata la soglia dell'indipendenza.
L'unico a restare a Corropoli è il giovanotto di destra: Fernando Rosati.
Il giovanotto a sinistra, Adriano Iachini, abbraccerà la carriera militare (Guardia di Finanza) e si stabilirà a L'Aquila.
Il terzo, Isidoro "Dorino" Di Giannuario, al centro si dedicherà al commercio, ma il 7 marzo 1996 lascerà definitivamente la famiglia, gli amici e Corropoli in seguito ad un incidente stradale.

VERSO LO SFASCIO

I politici - con i soldi dei cittadini - qualche volta realizzano opere inutili, inutilizzate ed inutilizzabili... Esempio:


E' l'estate 2015, su un luogo pubblico degli operai montano una specie di sarcofago sotto un sole cocente.
"A cosa servirà?" si chiedono in molti. Neanche gli addetti al montaggio sanno dare una risposta esauriente.
Per fortuna a Corropoli c'è un sindaco (Umberto D'Annuntiis) molto disponibile che su Facebook ci chiarisce: 
"E' un intervento che rientra in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio finanziato dalla Regione. Si tratta di un punto informativo collegato ad un percorso pedonale naturalistico...".
Dopo quasi 9 anni possiamo - amaramente - annunciare che il "sarcofago" è stato utilizzato dai volontari della Protezione Civile per la distribuzione dei buoni-spesa ai più bisognosi durante il Covid 19 e viene utilizzato come rimessa degli attrezzi degli operai che curano il decoro del Bivio.
Per quanto riguarda il "punto informativo" (riferito dal sindaco D'Annuntiis) non s'è visto nulla. Non ha dato lavoro ad alcun giovane.
La foto sottostante (scattata nel 2022) comincia ad evidenziare il decadimento del manufatto in legno. 


Senza manutenzione le costruzioni di legno invecchiano rapidamente. Fra qualche anno diventerà del tutto inutilizzabile e il Bivio avrà a disposizione qualche parcheggio in più.

NOIA e NAJA


C'era una volta la naja (servizio militare) che in qualche caso poteva trasformarsi in noia e far rimpiangere gli aspetti più gravosi della vita di caserma.
Il giovanotto sdraiato sul letto con braccio fasciato è il corropolese Luciano Quinzi, messo a riposo per rottura del braccio durante un'esercitazione.
Non si può far a meno di notare l'arredamento spartano (essenziale, minimo) della stanza.
Se siete stati attenti osservatori avete scoperto che il nome del soldato infortunato è scritto sulla lavagnetta posta al di sopra del comodino (se così lo si può chiamare).

martedì 23 aprile 2024

A SCUOLA COL GREMBIULE


Siamo alla fine degli anni '60 e gli alunni della scuola media sono sul campo sportivo di allora per qualche manifestazione o, più probabilmente, per i giochi della gioventù.
Quattro alunne, già signorine, posano per una foto ricordo. Non identificata la prima a sinistra, ma le altre sì: Lella Di Monte, Mara Tarquini e Carla D'Antonio.
Oggi è impensabile che delle ragazze possano andare a scuola indossando un grembiule scuro.
Le ragazze sono al campo sportivo corropolese degli anni '60. Oggi su quell'area sorge il Polo Scolastico "Zuccarini".

PISTA 2024 - video

E' il 22 aprile 2024.
Un corropolese ci invia una documentazione videofotografica sulle condizioni della pista ciclabile.
Un po' di tempo per camuffare la voce ed ecco un breve viaggio sulla pista ciclabile corropolese.



PER LE ANTICHE VIE


Siamo proprio nel cuore del Centro storico corropolese, dove non si può circolare con l'auto, ma con un motociclo sì.
Se abbiamo ben riconosciuto l'angolo siamo in uno slargo. Sullo sfondo c'è una via particolare (con le scale). L'hanno chiamata via Borgognoni e lo slargo senza nome è stato intitolato emotivamente a Sacco e Vanzetti.
La foto databile fine anni '60 o anni '70 vede due  giovani, Francesco Casavecchia ed Enzo Di Sabatino, girare in moto per queste scomode vie, forse a caccia di "prede" o forse, più semplicemente, per farsi ammirare.

MATRIMONIO AUTUNNALE


Non sembra, ma questa è un'altra foto matrimoniale corropolese scattata ad Alba presso la rotonda Nilo.
Il matrimonio è quello di Arturo Cardelli con Annamaria Palazzese (ottobre  1965).
Lo sposo in questo scatto ha voluto solo i nipoti della sua famiglia: Asvero, Rina e Tiziana. Il primo è il figlio del fratello Livio, le seconde della sorella Elda.
Asvero ha 11 anni, Tiziana 13 e Rina 5. Sono accomunati dal fatto che indossano i calzettoni.
La più elegante è Rina (damigella di matrimonio) che indossa un abitino confezionato dalla sarta e, per di più, ricamato.
Asvero, invece, sopra i pantaloni corti, indossa una giacca e camicia con tanto di cravatta e ferma-cravatta, un accessorio oggi dimenticato nel cassetto. Per non aggiungere poi il fazzolettino che spunta dal taschino.
L'accessorio che non è mai tramontato è la borsetta rigorosamente abbinata all'abito. Guardate le sorelle Lamona.

GIORNATA DELLA TERRA 2024

Il 22 aprile 2024 nel mondo è stata celebrata "La giornata della Terra" per salvaguardare il pianeta.
L'Amministrazione Comunale corropolese e il Lions Club Val Vibrata l'hanno celebrata piantumando 8 alberi, per la cronaca 8 gelsi bianchi, nel parco di via G. d'Annunzio. I gelsi cominciano a fruttificare dopo 15 anni.
Chissà se avrò la possibilità di apprezzare l'ombra e i frutti (lì m'ricul') di questi gelsi?
Le condizioni del piccolo parco non sono ottime: delimitato da una rete di plastica rossa c'è l'angolo dei giochi rotti e, in primo piano, un lampione che pende più della torre di Pisa.



Se si va su questo post sembra che il lampione, dall'ottobre 2023, non sia stato mai "raddrizzato".


lunedì 22 aprile 2024

RICORDANDO CARINO


🔘 Il 23 aprile 2019, all'età di 82 anni, Corropoli perde un figlio "adottivo" di cui essere orgoglioso e fiero. Ci riferiamo a Carino Mignini, santomerese di Poggio Morello come la moglie Giuseppina Di Berardino.
Dopo un decennio trascorso in Svizzera come emigranti la coppia decide di tornare in Italia e di costruire la casetta dei sogni al Bivio di Corropoli, prima del grande boom edilizio.
In questo Comune, Carino si fa apprezzare per la sua riservatezza e per la sua disponibilità, per la sua affabilità, per le sue qualità di lavoratore e di padre di famiglia.