IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

sabato 2 aprile 2022

UN GRANDE EMIGRANTE


🔘 Ferdinando Consorti, per tutti Dante d' lu F'rrar', nasce in una piccola pinciaia spersa nelle campagne del Bivio nel 1931.
E' l'unico figlio maschio di una nidiata di figli. Vive la guerra, il dopoguerra... la mancanza di lavoro lo spingerà ad emigrare.
S'imbarca su una nave alla volta del Venezuela, un Paese ricco di risorse ed in piena espansione.
Viene "chiamato" e ospitato da Camillo Cimini (di questa cosa Ferdinando conserverà eterna riconoscenza), fin quando non scelse di andare a lavorare in una Alfareria (fornace).
Blocchetti e mattoni vanno a ruba in un Venezuela in espansione.
E' il benessere... Dante, adesso, può aiutare economicamente suo padre Livio (fabbro) e il resto della famiglia. Ritorna in Italia per sposare una tortoretana: Anna Maria.
Dante non concluderà la sua vita in terra straniera. Tornato definitivamente in Italia non resta con le mani in mano ma, anzi, dà sfogo alla sua voglia di fare per niente sopita.
Nel suo piccolo, rinnoverà Corropoli costruendo al Bivio la sua casa e nel Centro Storico un grande condominio a 2 passi da piazza Pie' di Corte... quello di "Mix Pub" (oggi "da Zio").
Il suo cuore cesserà di battere il 2 aprile 2014, all'età di 82 anni.

2 commenti:

  1. Sono Giannino CIMINI, figlio di Camillo.
    Dante contrasse matrimonio negli anni '60. Memore del bene ricevuto da mio padre in Venezuela, invitò anche lui alla cerimonia locale nuziale, avvenuta a Tortoreto. Andammo allo sposalizio io e mio padre. Il pranzo nuziale, come in uso a quei tempi, venne consumato presso la casa della sposa.

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  2. Sono Giannino CIMINI

    ai fini dell’aggiornamento delle notizie, contenute in questo post, ritengo opportuno far presente che mio padre, andato in Venezuela nel 1950, mise in piedi una ditta individuale per la realizzazione di manufatti in cemento ed altro, della quale era l’unico titolare, per cui, secondo l’ordinamento, all’epoca vigente in quello Stato, aveva titolo per richiamare connazionali. Contattato, quindi, da Consorti Ferdinando, predispose un “”ATTO DI RICHIAMO”” per Dante il quale partì per quella Nazione, diretto a Caracas, presso l’abitazione di mio padre che lo ospitò fino a quando non scelse di andare a lavorare in una fornace. Mi venne ricordato questo, personalmente da Ferdinando (Dante) il quale, presso il comune di Corropoli, nel mio ufficio, mi disse testualmente: ""“”Andai in Venezuela quando avevo poco più di 20 anni. Nel periodo in cui fui ospite a casa di tuo padre, Camillo mi faceva fare il “”MILITARE””. Mi faceva uscire solo in caso di necessità e dovevo rientrare presto. In quella terra straniera, lui fu per me come un padre. Lo porterò sempre nel cuore””.

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