IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

mercoledì 31 dicembre 2025

SI CHIUDE



Anche per Alberino Di Ubaldo il 31 dicembre 2025 sarà una giornata alquanto amara.
E' il giorno in cui si arriva all'ultima pagina del libro intitolato "IL MIO LAVORO".
Alberino, ultimata la scuola dell'obbligo, decide di fare il meccanico.
Il suo maestro istruttore per molti anni sarà Nino Di Renzo che aveva un'officina quasi al centro del Bivio, negli stessi locali occupati oggi da Health & Performance.
Negli anni '70 Alberino decide di mettersi in proprio ed apre la sua officina accanto alla propria casa in zona Giviti a due passi dal fosso Balduccio.
Nel 1990 fa una scelta ardimentosa; si dedica alla riparazione di grossi mezzi agricoli. Ha bisogno di più spazio e si trasferisce in zona Centurati a Corropoli.
Nella foto in alto lo vediamo al lavoro sull'aia di Nicola Cardelli mentre ripara una Laverda M84.
Un po' per l'avanzare dell'età, un po' per gli strumenti di lavoro sempre più elettronici, Alberino il 31 dicembre 2025 abbasserà definitivamente la serranda della sua officina.

BEI RICORDI

-
Il 31 dicembre 2021 il mitico ristorante "il Cinquecento" chiudeva i battenti, ma per i suoi estimatori, il 17 dicembre 2021, aveva riservato il Farewell Jam Session Party: non una festa d'addio, ma d'arrivederci.
Il Festival CinquecentoJazz si svolgerà altrove
 (a Colonnella - ristorante Zenobi) per continuare a degustare musica e cucina d'alta classe.

Il Cinquecento: un ristorante ricavato in locali edificati nel 1500 (da qui il nome), per più di un decennio aveva offerto a cittadini e turisti specialità caserecce come "la capra di Nino"...


rielaborazione corropolese della "capra alla neretese" effettuata  da Annibale, detto Nino 
Il Cinquecento, con il suo Cinquecento Jazz, durante il periodo invernal-primaverile aveva proposto nei suoi locali musica jazz con artisti internazionali.


L'anno musicale si chiudeva d'estate in piazza Pie' di Corte con un concerto con ospiti mondiali.


Nel 2021 c'è stato Martin Taylor, certamente in Italia meno conosciuto di Fedez, ma alla luce della sua tournée 2021...


RICORDANDO BRUNO


Questo corropolese purosangue, del Centro Storico, è Bruno Catini.
Da giovane ha fatto tutti i lavori che gli capitavano, finché non scattò la decisione di emigrare: destinazione Canada.
Lì nacquero 2 dei suoi 3 figli. 

Tornato in Italia continuò a fare quello che aveva fatto in Canada: il muratore.
Quando le forze cominciarono a calare optò per un lavoro meno pesante: commercio di materiale elettronico in un negozietto in pieno centro storico.
Notevole è il suo impegno sociale: è stato Presidente del Comitato Feste del 21 maggio, nonché volontario della Protezione Civile corropolese.
Il pittore Nando Perilli nel 1984 così lo immortalò.


FINISCE UN'EPOCA

Il 31 dicembre 2021 finiva un'epoca.
Di queste facce simpatiche che ci avevano accolto, consigliato, suggerito nel Centro Commerciale del Bivio ormai resta solo un ricordo in via di sbiadimento.


foto 1997

Cala il sipario su questa realtà che ci ha accompagnato per quasi un trentennio.
Alcune persone sono andate in pensione, altre hanno cercato altri sbocchi lavorativi.


La foto in alto è stata scattata in occasione del Natale 1997. E' lo staff del Centro Commerciale "Paradise" dove, oltre la simpatia, trovavi l'impensabile.
Ed ecco la formazione dello staff operativo. 

In piedi in alto da sinistra: Gabriella Celi, Felicia Core, Gabriele Coccia, Antonio Ricci, Silvio Di Matteo, Franca Capradossi, Arnaldo Di Dionisio, Paolo Di Ubaldo, Vinicio Macrini, Mirko Di Carlo, Domenico Pompei, Marilena Pedelini, Luigi Ciprietti e Dino Iacovoni.
Accosciati: Ferrante Giuliano, Franca Zefferino, Cornelia Di Fiore e Alfonsina Costantini.
Attendiamo altri suggerimenti.
Stiamo voltando amaramente un'altra pagina della storia commerciale di Corropoli.


martedì 30 dicembre 2025

REALTA' O FALSO ALLARME ?

CORROPOLI. Ieri giravano al Colle, oggi a San Giuseppe di Ravigliano.
Sono 2 giovani i cui tratti somatici non sono proprio italiani.
Girano col monopattino. Scattano fotografie. Suscitano sospetti.
I carabinieri sono stati avvisati. I corropolesi stanno con gli occhi aperti e sono pronti a lanciare messaggi in caso di movimenti sospetti.
I corropolesi fanno bene. Gli allarmi sono tanti, alcuni veri, altri no. Le Forze dell'Ordine, di fronte a questa "marea" che monta, sono insufficienti.
Non resta che confidare nelle nostre forze, in quelle dei vicini e, per chi crede, in Dio.

Qualcuno si chiede: "Ma perché 2 giovani vanno a piedi trascinando un monopattino?"
Batterie scariche?

REGALO DI FINE ANNO

foto di Roberta Grilli

E' ormai tradizione che il Comune a fine anno organizzi in piazza Pie' di Corte un Cin Cin all'anno nuovo che riesce a coinvolgere una piccola percentuale di abitanti. Benvenuto.
Alcuni cittadini però evidenziano che nel pagamento delle tasse viene coinvolta una percentuale molto più grande.
Il Comune festeggia... ma c'è poco da festeggiare.


Non tutti i corropolesi sanno che nel 2025 il Comune ha raddoppiato l'aliquota addizionale Irpef optando per il massimo consentito dalla Legge.
Esempio: chi nel 2024 pagava 100 €, nel 2025 ne ha pagate 200.
Scegliendo un'aliquota inferiore... il "Cin Cin" forse avrebbe raggiunto un maggior numero di persone.

TRUFFA FRESCA FRESCA


Se vi arriva una mail di questo tenore... non date alcun peso alla cosa, non allarmatevi.
E' un raggiro o meglio una truffa garantita al 100%. Chi l'ha ricevuta non ha un cloud (archivio esterno).
Non è la prima mail di questo tenore! ... e non sarà l'ultima. 
Gettano la rete e qualche pesciolino viene preso... perciò continuano.

E dopo questa mail, ne arriva un'altra. Insistono.
A disposizione hai 50 Giga gratis dove puoi archiviare le tue foto o documenti.


💥


Ci fa piacere. Questo blog raccoglie la fiducia di tanti lettori.
Una lettrice corropolese ci invia questa foto. Sul suo cellulare è apparso questo messaggio.
Secondo questo blog è uno dei tanti messaggi truffa che cercano persone impreparate, ma fiduciose.
Il messaggio sembra rassicurante ed invita a telefonare... però il numero non è quello del servizio Clienti Nexi, ma un numero falso dove un finto impiegato cercherà di carpire i dati personali con la motivazione di evitare una truffa.
Consiglio alla signora: non prenda in considerazione il messaggio, non risponda e non fornisca mai dati personali.


😨


Truffa o raggiro garantito al 100%.
E' una mail di Netflix che invita a regolarizzare il pagamento dell'abbonamento.
C'è qualcosa che non va nella carta di pagamento.
Se non si provvede l'abbonamento sarà cancellato e l'account eliminato.
TRUFFA AL 100%.
Il ricevente non ha l'abbonamento Netflix.
Però se l'avesse avuto qualche problemino sarebbe sorto.

FATE ATTENZIONE.

UN PADRONE DEL FUOCO


📌 Corropoli in passato ha avuto ben 3 fabbriche di fuochi d'artificio: quella degli Anastasi, degli Zuccarini e dei Di Michele.
La storia di queste famiglie è costellata di incidenti e di lutti.
Da un articolo di Pasquale Rasicci apprendiamo che Gaetano Anastasi morì in uno scoppio, mentre Biagio Anastasi (nella foto) si vide spappolata una mano mentre provava un bengala per i fuochi d'artificio.
Nel 1953 la casamatta dove gli Anastasi preparavano i fuochi saltò in aria... per fortuna senza vittime.

Alla fine del secolo scorso Francesco Anastasi, non per lavoro ma per divertimento, si vide spappolata una mano la sera del 31 dicembre.
Siate prudenti e ricordate che, mentre l'uomo gioisce per i botti, gli animali selvatici e domestici soffrono. Presumibilmente la mezzanotte del 31 dicembre per gli animali è quella che vive un uomo che, svegliato da forte terremoto, non sa dove andare per mettersi al sicuro.

STOP

Penultimo giorno di lavoro per Osvaldo Casalena.
La sera del 31 dicembre 2025 la serranda del suo storico negozio (destinato alle taglie forti) al Bivio si abbasserà definitivamente.
Il nome del negozio: TOP SHOP. 


Aperto nei primi anni '90, da subito aveva avuto un riscontro molto positivo, grazie al savoir faire, alla disponibilità e alla competenza del suo gestore: Osvaldo Casalena.
Dopo tanti anni trascorsi all'estero nell'ambito della ristorazione, Osvaldo, una volta in Italia, riparte da zero, s'inventa un lavoro, gli dedica tutte le sue energie e raggiunge grandi soddisfazioni commerciali.
E' il punto di riferimento per tante signore un po' in carne.


lunedì 29 dicembre 2025

IL VOLLEY DEI PRIMORDI


Negli anni '60 il campo di pallavolo era ubicato dietro il palazzo dell'ex scuola elementare, di fronte ad una palestra di stile fascista, oggi abbattuta.
Nello spazio antistante si disputavano i tornei estivi.
Oggi, dopo 60 anni, per motivi contingenti, il volley è tornato alle origini. La Piedicorte Cup, per inaccessibilità del piazza omonima, si disputa in questo luogo.
Abbiamo bisogno di un vostro aiutino, perché della squadra della foto riconosciamo solo i giocatori accosciati. Da sinistra Franco Rotini, Enzo Di Sabatino e Riccardo Esposito.
Non riconosciamo ir ragazzo al centro in piedi. Il n. 4 è Cesare Ripani e il n. 6 Renato Tarquini.


Si ringraziano quanti hanno collaborato alla ricostruzione della squadra sportiva.

CONOSCERE CORROPOLI


Quale edificio pubblico è stato in seguito costruito su questa piattaforma di cemento?
Non dovrebbe essere difficile... ma se incontrate qualche difficoltà guardate la foto sottostante.



Se la risposta tarda ad arrivare guardate la terza foto.



Le foto risalgono al 2011.
E' l'attuale Asilo Nido "Pollicino".


EVENTO SPORTIVO "STORICO"


Siamo nel 1965 e a Corropoli si inaugura il nuovo campo sportivo, con un incontro tra ragazzi del Bivio e del Centro storico. Il Bivio vincerà l’incontro per 2 a 1. 
E' presente Remo Gaspari (di spalle), ma ci sono anche Gaetano D'Annuntiis e il sindaco d'allora Michele Di Girolamo (de S'llecchia).
Capitano della squadra biviese è Luigino Bartolone. In primo piano in tuta Francesco Nino Ricci. 

Il campo sportivo di allora era stato costruito nella zona retrostante le case popolari di largo Zuccarini. Oggi su quel terreno sorgono il palazzo del Polo scolastico e la palestra.


SCUOLA SFORTUNATA


Siamo nel 1982 nella scuola di Ravigliano. Si scatta una foto ricordo dopo la recita natalizia, ma questa non è una foto lieta per 2 motivi:
1° - i bambini non frequenteranno più questa scuola perché il plesso, con la fine dell'anno scolastico, verrà definitivamente chiuso e i bambini dovranno iscriversi presso altre scuole;
2° - la percentuale di mortalità dei ragazzi della foto è piuttosto alta e vorremmo ricordare quelli che ci hanno lasciato troppo presto, ovvero Massimo Damiani (1971-2014), Pasqualino Lupi (1971-1989), Enio Di Pietro (1972-2011), Carmen Di Ottavio (1972-2013), Concezio Schiavi (1975-1989) Alessio Di Pietro (1977-1997) e Ginevra Core (1971-2018).



LU SPARATOR'


Ogni anno i corropolesi sparano una gran quantità di botti per accogliere il nuovo anno che arriva.
Sarà forse perché nella prima parte del 1900 a Corropoli c'erano 2 grandi famiglie di pirotecnici che confezionavano i fuochi d'artificio e si disputavano il primato?
Nella processione del 21 maggio le 2 famiglie facevano a gara a chi faceva lo sparo più bello. Una sparava ad ovest (zona Accattapane) quando la processione transitava per via Roma, l'altra a est quando il corteo religioso transitava per via della Vittoria.
Nella foto in alto ci sono i componenti della famiglia Anastasi, 
soprannominata lu sparator'. 
E' il 1951. Biagio Anastasi (capofamiglia) e i figli Alfonso e Mario sono a Loreto (Marche) per offrire uno spettacolo pirotecnico in onore della Madonna Nera. 
Le soddisfazioni come i dolori non sono rari. 
Nel 1930 gli Anastasi vennero incaricati dal Comune di Montecatini di preparare i fuochi d'artificio per la visita di Benito Mussolini (capo del Governo).
Nel 1938 
Biagio perderà la mano sinistra provando un bengala.
CURIOSITA': nella toponomastica corropolese c'era un pittoresco "vicolo dello sparatore", diventato oggi "via a. tonelli".


MA MERE STORY


📌 Così, nel 2002, Pasquino nella sua bacheca ricordava la figura di suor Vincenza De Santis, una delle suore dell'Istituto "Santa Luisa" di Corropoli.
Nella foto suor Vincenza è tra suor Luisa e suor Giuseppina.


"Bussate e vi sarà aperto...
Chiedete e vi sarà dato."

Sicuramente non c'è motto evangelico più appropriato di questo per caratterizzare la vita di suor Vincenza De Santis, deceduta la notte scorsa, alla veneranda età di 94 anni, in Valmontone (Roma) presso la Casa Immacolata delle Figlie della Carità.
Giunta a Corropoli nel 1929, appena ventunenne, si è totalmente dedicata prima all'educazione dei bambini e, poi, alla formazione delle Orfanelle. A tutti ha dato molto; ha bussato tanto e mai per se stessa, per ciò tutte le porte si sono spalancate. Ha chiesto molto ed ha ottenuto sempre di più, perché non tratteneva mai nulla per sé. Era una Figlia della Carità e di Carità è vissuta.
Ha abbracciato l'ordine religioso pur proveniente da una famiglia, pugliese, benestante e numerosa (ben 10 figli!). Ha impegnato la sua cospicua parte d'eredità per la dote e lo studio di alcune ragazze bisognose, ospitate presso l'Istituto "Santa Luisa" di Corropoli, che per anni ha diretto con valente maestria e con tanta dedizione. Ha profuso tutto il suo spirito vincenziano nell'aiutare i meno fortunati.
Più volte è stata Superiora, tanto da mantenere il nome per antonomasia; tutti La chiamano ancora "Ma mère".
Combattiva e mai rassegnata; moderata e mai molesta; servizievole e mai asservita, se non al suo Ordine; generosa nel modo più giusto; sorridente ed affabile con chiunque.
Aveva una parola buona per tutti e tanti consigli da dare. Quando aveva necessità di avvalersi di un "piccolo favore", non trovava mai nessuno che avesse il coraggio di rifiutarsi.
Ha amato molto Corropoli e la sua cittadinanza, tanto che alla notizia della chiusura della Casa nel 1997, il suo cuore, già molto stanco per i tanti affanni, ha incominciato ad indebolirsi sempre di più.
Ha eletto Corropoli a sua ultima dimora, grazie ad un generoso e caritatevole cittadino che Le ha concesso un loculo della propria tomba familiare.
E', certamente, di buon auspicio cominciare il nuovo anno, ricordando l'esempio di una così grande anima: che la sua resti indelebile nell'intimo di chi l'ha conosciuta.

Michele Ciliberti
31/12/2002