LA PROCESSIONE DEL MARTEDI' DI PASQUA
Ogni Martedì di Pasqua, a Corropoli, c'è una processione che richiama turisti e fedeli.
Il motivo?
La statua di San Giovanni durante la processione, a tratti, comincia a correre.
Questo strano fatto non è un pittoresco motivo per richiamare gente, ma un aspetto di un rito sacro che si ricollega al teatro religioso del Trecento.
A quei tempi, in quel di Corropoli la Badia era un fiorente centro religioso che in occasione della Pasqua dava vita ad una rappresentazione teatrale interpretata dagli stessi fedeli.
Con il passare del tempo la rappresentazione del mistero della Resurrezione cominciò a deteriorarsi tanto che l'Ordinario della Badia intervenne proibendo al clero e al popolo di continuare ad interpretare le figure di Cristo Risorto, della Madonna e degli apostoli Pietro e Giovanni.
Delle statue avrebbero ricoperto, da allora in poi, il ruolo dei personaggi principali; inoltre si ritenne anche opportuno spostare la sacra rappresentazione del Sabato Santo al Martedì di Pasqua... e alla statua della Madonna Addolorata venne anche attribuito il nome di Madonna del Sabato Santo, quasi a rivendicare il giorno "reale" dell'azione scenica.
Alla sacra rappresentazione dei nostri giorni non partecipa più la statua di san Pietro.
Durante la solenne Messa delle ore 11, di solito ufficiata dal Vescovo di Teramo, viene letto un passo del Vangelo di San Giovanni dove si narrano i momenti di ansia e di gioia all'annuncio della resurrezione del Signore, i portantini delle statue si preparano alla processione indossando le fasce e i simboli della congregazione di cui fanno parte.
A quei tempi, in quel di Corropoli la Badia era un fiorente centro religioso che in occasione della Pasqua dava vita ad una rappresentazione teatrale interpretata dagli stessi fedeli.
Con il passare del tempo la rappresentazione del mistero della Resurrezione cominciò a deteriorarsi tanto che l'Ordinario della Badia intervenne proibendo al clero e al popolo di continuare ad interpretare le figure di Cristo Risorto, della Madonna e degli apostoli Pietro e Giovanni.
Delle statue avrebbero ricoperto, da allora in poi, il ruolo dei personaggi principali; inoltre si ritenne anche opportuno spostare la sacra rappresentazione del Sabato Santo al Martedì di Pasqua... e alla statua della Madonna Addolorata venne anche attribuito il nome di Madonna del Sabato Santo, quasi a rivendicare il giorno "reale" dell'azione scenica.
Alla sacra rappresentazione dei nostri giorni non partecipa più la statua di san Pietro.
Durante la solenne Messa delle ore 11, di solito ufficiata dal Vescovo di Teramo, viene letto un passo del Vangelo di San Giovanni dove si narrano i momenti di ansia e di gioia all'annuncio della resurrezione del Signore, i portantini delle statue si preparano alla processione indossando le fasce e i simboli della congregazione di cui fanno parte.
Le foto in bianconero che vi proponiamo risalgono al Martedì di Pasqua del 1983.
Oggi le cose sono abbastanza cambiate.
Mentre fino a qualche anno fa ci si limitava ad una semplice fascia, oggi tuniche, giacche e manti colorati vivacizzano la rappresentazione.
Dopo che la Chiesa si è svuotata dei fedeli che hanno assistito alla Messa delle 11, inizia la Sacra Rappresentazione.
L'azione inizia all'interno della Chiesa quando San Giovanni viene invitato dalla Madonna di andare alla ricerca di Gesù, visto che il suo sepolcro è vuoto.
San Giovanni di corsa parte alla ricerca del Signore e fa la spola tra la piazza e la Madonna circondata da fedeli, tra i quali si distinguono 3 pie donne, vestite a lutto, che recano su un cuscino una corona d'oro tempestata di gemme.
San Giovanni riferisce alla Madonna notizie positive circa la resurrezione di Gesù. Le due statue si muovono alla ricerca verso piazza Pie' di Corte, mentre si forma dietro di loro una piccola processione di fedeli.
Di tanto in tanto San Giovanni riprende la corsa nell'affannosa ricerca di Gesù risorto. La sua tenacia, alla fine, viene premiata perché sul sagrato della Chiesa incontra il Redentore.
San Giovanni ritorna dalla Madonna (rimasta in piazza) e insieme vanno incontro a Gesù.
Con l'incontro tra madre e figlio finisce il mistero doloroso ed inizia quello gaudioso, rappresentato simbolicamente dalla sostituzione del velo nero con la corona d'oro. Da questo momento si forma la vera processione...
Con l'incontro tra madre e figlio finisce il mistero doloroso ed inizia quello gaudioso, rappresentato simbolicamente dalla sostituzione del velo nero con la corona d'oro. Da questo momento si forma la vera processione...
...che percorre le vie principali del paese (via Roma, via D'Aristotile, via san Giuseppe, piazza Pie' di Corte, via Ricci, viale della Vittoria, piazza Pie' di Corte e rientro in Chiesa).
Apre il sacro corteo la statua di San Giovanni....
... seguita da quella della Madonna.
Di tanto in tanto la statua di San Giovanni di stacca dal gruppo e, correndo, percorre i vicoli del centro storico per annunciare al popolo la resurrezione di Nostro Signore.
Dopo questa fuga in avanti la statua di san Giovanni si ricongiunge con la processione in largo Ottavio Flajani.
La processione ricomincia a scorrere tra un allegro scampanio e un fragoroso (a volte fastidioso) fuoco d'artificio e...
Dopo questa fuga in avanti la statua di san Giovanni si ricongiunge con la processione in largo Ottavio Flajani.
La processione ricomincia a scorrere tra un allegro scampanio e un fragoroso (a volte fastidioso) fuoco d'artificio e...
... dopo aver costeggiato le antiche mura di levante la processione attraversa di nuovo piazza Pie' di Corte e rientra in chiesa.
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