All'interno della chiesetta di Santa Scolastica è esposto un pannello che spiega la nascita della devozione per l'acqua di Santa Scolastica.
Lo riproduciamo integralmente.
L'ACQUA DI S. SCOLASTICA
DEVOZIONE POPOLARE
Da un documento del Papa Clemente III (1080-1100) risulta che fin dagli inizi del secondo millennio dell'era cristiana in località "Gabbiano" in Corropoli esisteva un monastero di monaci benedettini, dipendente dal monastero di S. Nicola a Tordino.
Detto monastero di Gabbiano possedeva un fertile e vasto territorio che confinava con il mare Adriatico, con il fiume Vibrata e si estendeva non solo sul limitrofo territorio di Corropoli, ma anche in quello di Controguerra e di Colonnella.
Oltre alla Chiesa principale a 3 navate, adiacente al convento, dedicata a san Benedetto abate, i monaci avevano costruito varie cappelle su terreni di loro proprietà. L'unica cappella rimasta è quella dedicata a S. Scolastica, sorella di san Benedetto, restaurata più volte e ricostruita ex novo negli anni sessanta e rimaneggiata agli inizi dell'attuale secolo, fino ad assumere l'attuale struttura.
Ordinariamente i monaci benedettini costruivano le cappelle rurali dove trovavano una sorgente di acqua potabile, perché i monaci che si recavano a coltivare il terreno nelle vicinanze della cappella, a l'ora di pranzo, non tornavano in convento, ma consumavano il pasto che avevano portato con sè e consumavano l'acqua della fontana per le necessarie pulizie e per dissetarsi. La cappella era anche utile per riunirvisi a recitare le preghiere delle varie ore del giorno.
Nella prima metà del XV secolo i monaci abbandonarono Gabbiano e il papa Niccolò V lo trasformò in beneficio ecclesiastico a favore della famiglia Orsini di Roma. Il terreno veniva coltivato, per conto degli Orsini, da alcune famiglie alloggiate nei locali dell'ex monastero, i quali continuarono ad utilizzare l'acqua potabile che scaturiva dietro la Cappella e veniva attinta sul pendio del sottostante fosso Ravigliano.
A questo punto risale la nascita della devozione dell'acqua detta di S. Scolastica.
Alcuni affermarono di avere avuto favori da Dio per l'intercessione di S. Scolastica, dopo aver devotamente pregato e bevuto l'acqua della di lei fontana. Come in altri simili casi, la voce si diffuse rapidamente, anche in zone confinanti. In tempi recenti, a causa della più profonda aratura e dei lavori di scavo eseguiti per la costruzione della nuova cappella, la fontana era scomparsa, ma successivamente il Comitato che cura la manutenzione e l'apertura al culto della Cappella oltre ai festeggiamenti in onore della Santa, ha rintracciato la sorgente e ne ha incanalato l'erogazione nell'antico sito sulla sponda del fosso Ravigliano. La devozione viene utilizzata ancor oggi soprattutto per ottenere abbondanza di latte dalle partorienti, non solo del genere umano, ma anche degli animali domestici.
Nella tradizione popolare si tramandano vari episodi sull'efficacia della devozione, certamente legata alla cultura e alle esigenze della società rurale che costituiva la stragrande maggioranza della popolazione locale.
In occasione della festa di S. Scolastica (10 febbraio), fino a qualche decennio addietro si svolgeva una grande fiera di bestiame, ora ridotta a presentazione di macchine agricole.
Sotto l'aspetto religioso questa devozione è certamente lecita, perché sostenuta dalla fede in Dio, dalla preghiera e dalla vita in grazia.
Michele Ferrante ci ha inviato un suo scritto con annessa foto della fonte di Santa scolastica prima del suo restauro intorno all'anno 2000.
Detto monastero di Gabbiano possedeva un fertile e vasto territorio che confinava con il mare Adriatico, con il fiume Vibrata e si estendeva non solo sul limitrofo territorio di Corropoli, ma anche in quello di Controguerra e di Colonnella.
Oltre alla Chiesa principale a 3 navate, adiacente al convento, dedicata a san Benedetto abate, i monaci avevano costruito varie cappelle su terreni di loro proprietà. L'unica cappella rimasta è quella dedicata a S. Scolastica, sorella di san Benedetto, restaurata più volte e ricostruita ex novo negli anni sessanta e rimaneggiata agli inizi dell'attuale secolo, fino ad assumere l'attuale struttura.
Ordinariamente i monaci benedettini costruivano le cappelle rurali dove trovavano una sorgente di acqua potabile, perché i monaci che si recavano a coltivare il terreno nelle vicinanze della cappella, a l'ora di pranzo, non tornavano in convento, ma consumavano il pasto che avevano portato con sè e consumavano l'acqua della fontana per le necessarie pulizie e per dissetarsi. La cappella era anche utile per riunirvisi a recitare le preghiere delle varie ore del giorno.
Nella prima metà del XV secolo i monaci abbandonarono Gabbiano e il papa Niccolò V lo trasformò in beneficio ecclesiastico a favore della famiglia Orsini di Roma. Il terreno veniva coltivato, per conto degli Orsini, da alcune famiglie alloggiate nei locali dell'ex monastero, i quali continuarono ad utilizzare l'acqua potabile che scaturiva dietro la Cappella e veniva attinta sul pendio del sottostante fosso Ravigliano.
A questo punto risale la nascita della devozione dell'acqua detta di S. Scolastica.
Alcuni affermarono di avere avuto favori da Dio per l'intercessione di S. Scolastica, dopo aver devotamente pregato e bevuto l'acqua della di lei fontana. Come in altri simili casi, la voce si diffuse rapidamente, anche in zone confinanti. In tempi recenti, a causa della più profonda aratura e dei lavori di scavo eseguiti per la costruzione della nuova cappella, la fontana era scomparsa, ma successivamente il Comitato che cura la manutenzione e l'apertura al culto della Cappella oltre ai festeggiamenti in onore della Santa, ha rintracciato la sorgente e ne ha incanalato l'erogazione nell'antico sito sulla sponda del fosso Ravigliano. La devozione viene utilizzata ancor oggi soprattutto per ottenere abbondanza di latte dalle partorienti, non solo del genere umano, ma anche degli animali domestici.
Nella tradizione popolare si tramandano vari episodi sull'efficacia della devozione, certamente legata alla cultura e alle esigenze della società rurale che costituiva la stragrande maggioranza della popolazione locale.
In occasione della festa di S. Scolastica (10 febbraio), fino a qualche decennio addietro si svolgeva una grande fiera di bestiame, ora ridotta a presentazione di macchine agricole.
Sotto l'aspetto religioso questa devozione è certamente lecita, perché sostenuta dalla fede in Dio, dalla preghiera e dalla vita in grazia.
Michele Ferrante ci ha inviato un suo scritto con annessa foto della fonte di Santa scolastica prima del suo restauro intorno all'anno 2000.
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