IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

giovedì 13 marzo 2025

POETESSE A CORROPOLI


Dal 2017 Grazia Romandini, la signora della foto, è diventata cittadina corropolese.
Con sé ha portato la sua vena poetica che ci piace particolarmente perché, come il nostro blog, volge lo sguardo verso il passato.
In questa poesia... 


la musa della sua vena poetica è la nonna "stupenda donna, di un'umiltà unica e rara. Aveva sofferto tanto, ma non lo dava mai a vedere. Non si tirava indietro mai, nemmeno quando è arrivata "la spagnola", la terribile epidemia che ha sterminato migliaia di giovani. Era diventata completamente cieca in tarda età, occhi che non vedono più il presente ma rivedono vivido il passato".

Grazia ha trasformato il suo componimento in un video arricchito da immagini trovate su internet o tratte da questo blog.
La donna che compare nell'immagine è sua madre, di 90 anni.
La voce recitante è la sua.
Potete ascoltare la poesia cliccando QUI o sull'immagine con la freccetta.


SI CANTAVA

La poltrona avvolge quel corpo stanco e curvo
la pelle rugosa e sottile
le mani incrociate sul grembo.
Racconti barlumi di ricordi,
ricordi che riempiono gli occhi,
occhi che non vedono più il presente
ma rivedono vivido il passato.


Si cantava
lungo strade di terra e sassi
con solchi scavati d'acqua piovana
mamme a piedi nudi e gonne lunghe.


Si cantava
tra pinciaie in costruzione
con le mani impastate di fango
aspettando semplici merende.


Si cantava
con le ciambelle di fazzoletti arrotolati
per le conche di rame martellato
o ceste di vimini intrecciato.


Si cantava
tra l'acqua fredda del fiume
che scorreva tra sassi arrotondati
inzuppando lenzuola tessute.


Si cantava
tra falci danzanti nei campi
che mietevano piante di oro sfumato
dall'alba al tramonto.


Si cantava
le sere d'estate
sulle scalinate ripide di pietra e porticati,
riparo di ordite corone colorate.

Si cantava
davanti a camini scoppiettanti
sotto pentole di rame sospese
ricolme di verdure galleggianti.


Si cantava
in un'epoca passata
fatta di stenti sacrifici e povertà
ma si cantava, piccola mia
ora non più.

Grazia Romandini

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