Corropoli è pronta a commemorare la giornata internazionale 2020 contro la violenza sulle donne... e lo fa così: ornando il verde prato dell'ex Villa Comunale con bianche sagome femminili e con quella di una mano, macchiata di rosso sangue, su cui compare la scritta STOP.
Corropoli, in seguito alla vicenda di Monia Di Domenico, è particolarmente sensibile verso queste iniziative. Corropoli è stata colpita al cuore, straziata, vilipesa.
Ricordiamo la vicenda. Siamo a Francavilla a Mare. La psicologa corropolese, Monia Di Domenico, si offre di aiutare Giovanni Iacone, vita da randagio con 4 figli da mantenere, mettendogli a disposizione un appartamento.
Ad una richiesta di pagamento dell'affitto Giovanni barbaramente uccide Monia.
Condannato a 30 anni, i giudici della Corte d'appello aquilana quasi gli dimezzano la pena (17 anni). Per questi giudici provocare lo sgozzamento della vittima, colpirla a sassate, fare uscire un occhio dall'orbita, avvolgere con un lenzuolo il corpo della vittima per farla lentamente morire in un sottoscala non costituisce un aggravante della crudeltà.
Corropoli, in seguito alla vicenda di Monia Di Domenico, è particolarmente sensibile verso queste iniziative. Corropoli è stata colpita al cuore, straziata, vilipesa.
Ricordiamo la vicenda. Siamo a Francavilla a Mare. La psicologa corropolese, Monia Di Domenico, si offre di aiutare Giovanni Iacone, vita da randagio con 4 figli da mantenere, mettendogli a disposizione un appartamento.
Ad una richiesta di pagamento dell'affitto Giovanni barbaramente uccide Monia.
Condannato a 30 anni, i giudici della Corte d'appello aquilana quasi gli dimezzano la pena (17 anni). Per questi giudici provocare lo sgozzamento della vittima, colpirla a sassate, fare uscire un occhio dall'orbita, avvolgere con un lenzuolo il corpo della vittima per farla lentamente morire in un sottoscala non costituisce un aggravante della crudeltà.
E così oggi Corropoli si ritrova con una brillante professionista in meno ed una panchina rossa in più... su un lato del monumento ai Caduti delle guerre mondiali.
La guerra contro la violenza sulle donne, al contrario delle altre, non sembra proporre sul piatto schermo la parola "Fine".
Non sappiamo quanto queste manifestazioni incidano nella riduzione delle violenze, ma è giusto che ci siano e che se ne parli almeno una volta l'anno.
Non sappiamo quanto queste manifestazioni incidano nella riduzione delle violenze, ma è giusto che ci siano e che se ne parli almeno una volta l'anno.
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