🔘 E' il 20 aprile 2009.
Dopo il catastrofico sisma del 6 aprile - sotto una tenda - l'Università dell'Aquila riprende le sue attività con una sessione di laurea.
Tra i neolaureati ci doveva essere anche Lorenzo Cinì, studente residente a Montorio al Vomano ma con il genitore corropolese.
Dopo il catastrofico sisma del 6 aprile - sotto una tenda - l'Università dell'Aquila riprende le sue attività con una sessione di laurea.
Tra i neolaureati ci doveva essere anche Lorenzo Cinì, studente residente a Montorio al Vomano ma con il genitore corropolese.
Lorenzo, morto sotto le macerie, non può essere là a discutere la tesi; sotto la tenda c'è suo padre Franco, per ritirare quel diploma di laurea che gli avrebbe aperto nuovi orizzonti.
Lorenzo s'è fatto amare e non si può dimenticare.
Personalmente non dimentico che in questa grande tragedia ci sono stati esseri umani che ridevano e si fregavano le mani pensando ai lauti guadagni che ne sarebbero derivati dal terremoto. VERGOGNOSO...
...come è Vergognosa l'ultima sentenza giudiziaria che ha scaricato sulle giovani vittime parte della responsabilità della loro morte: dovevano fuggire o stare in strada.
Lorenzo s'è fatto amare e non si può dimenticare.
Personalmente non dimentico che in questa grande tragedia ci sono stati esseri umani che ridevano e si fregavano le mani pensando ai lauti guadagni che ne sarebbero derivati dal terremoto. VERGOGNOSO...
...come è Vergognosa l'ultima sentenza giudiziaria che ha scaricato sulle giovani vittime parte della responsabilità della loro morte: dovevano fuggire o stare in strada.
Nel filmato sottostante la consegna della laurea ad memoriam al padre di Lorenzo, Franco Cinì.
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