🔘 Il giovanotto della foto si trova al lavoro, ma non si trova in Italia da come si può dedurre dalla targa della macchina dell'auto.
Il giovanotto della foto, per migliorare le sue condizioni, ha dovuto affrontare l'emigrazione. Siamo nei anni '60 e Gabriele Rosati è in Venezuela. Ci resterà per un ventennio (1950-1970) lavorando in una alfareria, quella che in italiano chiamiamo "fornace".
Tornato in Italia, si stabilirà al Bivio di Corropoli per la cui promozione si attiverà tenacemente: ora impegnandosi per la costruzione della chiesa dello Spirito Santo (di cui è stato un umile servitore per tanti anni), ora adoperandosi per realizzare una statua all'emigrante al Bivio, ora rilevando una fabbrica un po' traballante (la Mivv) ma che, con l'apporto di amici con cui aveva condiviso l'esperienza venezuelana, è stata portata ad alti livelli, qual è anche oggi.
Il 10 dicembre 2017 Gabriele ha lasciato la sua Corropoli tanto amata.
Il 10 dicembre 2017 Gabriele ha lasciato la sua Corropoli tanto amata.
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