Nelle giornate FAI (24-25 marzo 2018), ai corropolesi e ai numerosi turisti è stata data la possibilità di visitare la chiesa di Sant'Antonio in zona Montagnola, chiusa e abbandonata a se stessa da mezzo secolo.
Nella foto del 1984, per l'incuria della Soprintendenza alle Belle Arti, possiamo vedere com'era ridotta la parte interna: una savana circondata da affreschi e sculture che continuavano a degradarsi a causa degli agenti atmosferici... la chiesa era senza tetto.
Nella foto del 1984, per l'incuria della Soprintendenza alle Belle Arti, possiamo vedere com'era ridotta la parte interna: una savana circondata da affreschi e sculture che continuavano a degradarsi a causa degli agenti atmosferici... la chiesa era senza tetto.
La speranza di una rinascita comincia a intravedersi alla fine del secolo XX, quando Camillo Montori acquista il secentesco convento, già residenza corropolese dei Duchi d'Acquaviva di Atri, per adibirlo a ristorante rispettandone le linee architettoniche e conservandone l'originaria funzionalità.
Nel 2018 la foto di Daphne, photographer per passione ci rende l'idea del recupero attuato.
Nel 2018 la foto di Daphne, photographer per passione ci rende l'idea del recupero attuato.
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