Una bellissima scena campestre degli anni '50.
Siamo sull'aia della casa contadina di Pasquale Lelli.
Dopo aver staccato le pannocchie dalle piante di granturco e dopo averle caricate sul carro si torna a casa: una pinciaia.
Altri lavori lo attendono: bisogna scaricare il carro e poi stendere le pannocchie in modo che diventino il più possibile asciutte. Poi bisogna togliere l'involucro che protegge la pannocchia ("lu scard'zzà") e poi staccare i semi dal tutolo ("lu sgranà").
Il tutolo (il torsolo conico su cui sono ancorati i semi) in dialetto veniva chiamato lu tozz'r'.
Per questi lavori Pasquale si avvaleva dell'aiuto dei suoi famigliari e di alcuni vicini (a quei tempi ci si aiutava reciprocamente e non c'erano voucher o contratti di lavoro temporanei).
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