Negli anni '50 veniva chiamato "spaccio" ed è stato il primo negozio di generi alimentari del Bivio. Era situato a destra lungo la strada che dal Bivio conduce a Nereto. Era gestito da B'rtucc' lu sant'm'res' e da Aducc'.
Le persone della foto, che sostano nei pressi del negozio, ci fanno rivivere l'atmosfera di quegli anni caratterizzati dalla calma; anni che contrastano con i ritmi frenetici dei nostri tempi.
"Nz'arriva cchiù" diciamo oggi; eppure oggi abbiamo a disposizione potenti e veloci mezzi di trasporto.
Il manufatto in mattoni (vicino agli uomini che chiacchierano) ospitava il laboratorio artigianale di Livje, lu f'rrar'. La casa sullo sfondo è stata abbattuta ed oggi al suo posto c'è una villetta molto carina.
Il manufatto in mattoni (vicino agli uomini che chiacchierano) ospitava il laboratorio artigianale di Livje, lu f'rrar'. La casa sullo sfondo è stata abbattuta ed oggi al suo posto c'è una villetta molto carina.
prima di LU SPACC' D' LU SANT'M'RES', dove oggi abita Livio Consorti, c'ra una piccola e misera bottega artigiana del fabbro "L'V'IUCC LU F'RRAR'", , pafre del compianto Dante e nonno di Livio. In questa bottega artigiana non c'erano attrezzature elettromeccaniche, ma solo un incudine ed una forgia con ventola manuale per alimentare la fiamma. Qui, principalmente, venivano sistemati gli attrezzi che gli agricoltori usavano per la coltivazione dei campi, Negli anni 50 c'erano pochissimi trattori. I campi venivano arati con l'ausilio delle mucche che, trainando un aratro, rimuovevano il terreno che poi veniva preparato per le varie colture. ............AGRICOLTURA POVERA......CHE NON DAVA SPAZIO ALLO STRESS ED ALLA VITA NEVROTICA DEI NOSTRI TEMPI. Io ho vissuto quei tempi e sto per lasciare questo mondo. Quando me ne andrò per sempre, porterò con me i bei ricordi di quegli anni che ogni giorno rivivo con la mia mente.
RispondiEliminaDella descrizione e bella rievocazione. Grazie.
RispondiEliminaGrazie per la foto ed il ricordo della bottega di nonno Livio, pensate che ho ancora l'incudine ed il ceppo dove nonno Livio lavoroava il ferro
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