IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

domenica 4 febbraio 2024

UNA PERSONA UMILE


Ricordo pubblicato sulla bacheca di "Pasquino" il 12 febbraio 2000.

🔘 Ci sono personaggi che irrompono nella vita di ognuno in modo rumoroso, ingombrante, quasi molesto e ci sono altri che arrivano in silenzio, di soppiatto: figure tenui che aleggiano sorridenti e divertite e che, quasi senza farsene accorgere, si prendono cura degli altri in misura umile e servizievole.
Certamente a quest'ultima schiera apparteneva IDUCCIA DI MONTE che, venerdì 3 ultimo scorso, ha lasciato questa vita.
Nel 1922, a soli 4 anni, entra come orfana nell'Istituto delle Suore Vincenziane di Corropoli e vi rimarrà ininterrottamente fino al 15/7/98, quando si trasferisce con tutte le suore a Valmontone (Roma) per chiusura della Casa di Corropoli. Nel 1964 si era "affiliata" alle Suore e viveva da suora, come aveva fatto fino ad allora.
Venerdì 4/2/2000, qualche ora dopo il suo trapasso a miglior vita, le Suore aprono una busta, loro affidata in precedenza dalla stessa Iduccia, con dentro un vero breve testamento spirituale da cui emerge il suo attaccamento alla comunità religiosa alla quale s'era votata, alla Chiesa di Corropoli e a tutti i corropolesi e, nonché la dichiarazione sconosciuta a tutti, perfino alle stesse Suore, che il 25/3/1964 aveva pronunciato i voti religiosi.
A questo brevissimo curriculum vitae, ogni corropolese, dai 6 ai 60 anni, può aggiungere qualcosa in più, perché Iduccia è stata presente nella vita di tutti quelli che hanno frequentato l'asilo delle suore. Era un personaggio che non voleva apparire; lavorava dietro le quinte. Aveva il compito di... tenere buoni i bambini e... ci riusciva.
Quante "storie", quante favole raccontate, inventate, recitate o lette ai bambini che, con occhi sgranati, ascoltavano in silenzio o chiedevano: "Ancora, ancora".
Oggi quella Casa è chiusa, anche se la Scuola Materna funziona ancora. E' sempre la stessa, grande, maestosa, solenne.
In ogni angolo (nel refettorio come nel giardino, in camerata come nei corridoi o per le scale) si sente l'incedere lento e cadenzato della voce di Iduccia che "tiene buoni i bambini".
GRAZIE IDUCCIA! Con il tuo esempio, come hanno evidenziato nell'orazione funebre don Ivo, Suor Angela e il sindaco dr. Paolo D'Aristotile, hai dato un senso alla nostra vita.


Michele Ciliberti


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