Carlo Ricci (Corropoli 1866-1903) è un musicista sconosciuto alla maggior parte dei Corropolesi.
Era sposato con Anna Maria Filomena Cesarini, proveniente da una famiglia benestante di Colonnella. I Cesarini erano proprietari terrieri, anche a Martinsicuro (al tempo, frazione di Colonnella), dove possedevano una villa, oggi Palazzo Cesarini in via Po, e la chiesa della Madonna della Consolazione, ubicata di fronte al palazzo.
Carlo Ricci, per la grande inondazione del fiume Tronto del 24 ottobre 1897, compose il valzer intitolato "Ai poveri di Martinsicuro colpiti dall'inondazione del fiume Tronto", Ed. G. Venturini, Firenze.
Carlo Ricci, per la grande inondazione del fiume Tronto del 24 ottobre 1897, compose il valzer intitolato "Ai poveri di Martinsicuro colpiti dall'inondazione del fiume Tronto", Ed. G. Venturini, Firenze.
Dal Corriere Abruzzese di Teramo del 30 ottobre 1897 (Biblioteca "M. Delfico" di Teramo) leggiamo. "...il fiume straripava, trascinando un mare d'acqua, minaccioso e spaventevole, in mezzo alle grida di disperazione di centinaia e centinaia di abitanti. L'impeto della corrente non tardò a strappare il ponte a battelli, che univa la nostra provincia di Teramo alle Marche, le acque ingrossavano fino a raggiungere l'altezza di due metri, portandosi a diversi chilometri di distanza dal letto; famiglie intere chiedevano soccorso, sulle acque apparivano vittime, senza parlare dei molti animali trascinati dalla corrente. Era un grido solo, un fuggi fuggi generale, un continuo lamento. Ma ecco l'intervento di Carlo Ricci, grazie a lui si evitarono gravi e terribili disgrazie.
Carlo, si trovava nella propria abitazione a pochi metri dal fiume e in posizione dove, più che in un'altra, le acque si facevano temere. Consapevole della gravità del pericolo sovrastante, allontanò la sua famigliola, costituita dalla moglie e da sei figli, trasportò fra le acque i figlioli e subito, noncurante del pericolo si recò dovunque era reclamato il soccorso; insieme a lui il giovane Giovanni Tattoni, il suo cocchiere, che a rischio della propria vita salvò tre individui..."
Carlo, si trovava nella propria abitazione a pochi metri dal fiume e in posizione dove, più che in un'altra, le acque si facevano temere. Consapevole della gravità del pericolo sovrastante, allontanò la sua famigliola, costituita dalla moglie e da sei figli, trasportò fra le acque i figlioli e subito, noncurante del pericolo si recò dovunque era reclamato il soccorso; insieme a lui il giovane Giovanni Tattoni, il suo cocchiere, che a rischio della propria vita salvò tre individui..."
Stefania Pompeo
Nessun commento:
Posta un commento
Se avete qualcosa da esporre servirsi della mail:
umbertopompilii@hotmail.it
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.