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martedì 12 marzo 2024

E' QUI LA FESTA


Intorno a questa chiesetta di campagna (meglio definibile come oratorio) si celebra la festa di San Giuseppe.
Una volta l'edificio sacro, di proprietà della famiglia Ricci, 
sorgeva in aperta campagna. Oggi, grazie ai miglioramenti ambientali apportati, è circondato dall'asfalto e funge da spartitraffico.

L’epoca della sua primitiva costruzione deve risalire perlomeno al 1700. Sotto il pavimento di questo piccolo luogo sacro, infatti, sono state ritrovate delle ossa (presumibilmente di qualche componente della ricca famiglia terriera).
In seguito alla promulgazione delle Leggi napoleoniche del 1804 (che vietavano la tumulazione delle salme sotto il pavimento delle chiese) per l’oratorio iniziò una lenta decadenza che culminò con il crollo del tetto e del muro posteriore.

Passarono decenni e passò anche la seconda guerra mondiale. Nell’aria si sentiva voglia di rinascita e 4 amici (Giuseppe Rosati, Guglielmo Ricci, Luigi Michetti e Silvio Iustini) residenti nella zona, con l’apporto di una colletta,  risistemarono il vetusto edificio che fu leggermente ampliato con l'aggiunta di un'abside (parte rotondeggiante posteriore). L’opera fu eseguita da Quintino Natali e il rinato oratorio nel 1954 accolse la miracolosa statua della Madonna del Sabato Santo nella prima “peregrinatio Mariae” .

Per vedere realizzata la prima festa di zona in onore di San Giuseppe bisogna attendere il 1975, quando 3 giovani amici (Carlo Iampieri, Silvio Rosati e Renato Di Fiore) decisero di festeggiare il Santo con una messa, un piccolo fuoco d’artificio e una gara di magna-magna.

Negli anni seguenti i 3 baldi giovani furono aiutati da persone più mature e così nacque la festa di San Giuseppe che si è potenziata e rinnovata nel corso degli anni.
Adesso veleggia tranquilla e sicura, grazie all’apporto di un valido Comitato presieduto da Giancarlo Iampieri.


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