Così, nel 2002, Pasquino nella sua bacheca ricordava la figura di suor Vincenza De Santis, una delle suore dell'Istituto "Santa Luisa" di Corropoli.
Nella foto suor Vincenza è tra suor Luisa e suor Giuseppina.
"Bussate e vi sarà aperto...
Chiedete e vi sarà dato."
Nella foto suor Vincenza è tra suor Luisa e suor Giuseppina.
"Bussate e vi sarà aperto...
Chiedete e vi sarà dato."
Sicuramente non c'è motto evangelico più appropriato di questo per caratterizzare la vita di suor Vincenza De Santis, deceduta la notte scorsa, alla veneranda età di 94 anni, in Valmontone (Roma) presso la Casa Immacolata delle Figlie della Carità.
Giunta a Corropoli nel 1929, appena ventunenne, si è totalmente dedicata prima all'educazione dei bambini e, poi, alla formazione delle Orfanelle. A tutti ha dato molto; ha bussato tanto e mai per se stessa, per ciò tutte le porte si sono spalancate. Ha chiesto molto ed ha ottenuto sempre di più, perché non tratteneva mai nulla per sé. Era una Figlia della Carità e di Carità è vissuta.
Ha abbracciato l'ordine religioso pur proveniente da una famiglia, pugliese, benestante e numerosa (ben 10 figli!). Ha impegnato la sua cospicua parte d'eredità per la dote e lo studio di alcune ragazze bisognose, ospitate presso l'Istituto "Santa Luisa" di Corropoli, che per anni ha diretto con valente maestria e con tanta dedizione. Ha profuso tutto il suo spirito vincenziano nell'aiutare i meno fortunati.
Più volte è stata Superiora, tanto da mantenere il nome per antonomasia; tutti La chiamano ancora "Ma mère".
Combattiva e mai rassegnata; moderata e mai molesta; servizievole e mai asservita, se non al suo Ordine; generosa nel modo più giusto; sorridente ed affabile con chiunque.
Aveva una parola buona per tutti e tanti consigli da dare. Quando aveva necessità di avvalersi di un "piccolo favore", non trovava mai nessuno che avesse il coraggio di rifiutarsi.
Ha amato molto Corropoli e la sua cittadinanza, tanto che alla notizia della chiusura della Casa nel 1997, il suo cuore, già molto stanco per i tanti affanni, ha incominciato ad indebolirsi sempre di più.
Ha eletto Corropoli a sua ultima dimora, grazie ad un generoso e caritatevole cittadino che Le ha concesso un loculo della propria tomba familiare.
E', certamente, di buon auspicio cominciare il nuovo anno, ricordando l'esempio di una così grande anima: che la sua resti indelebile nell'intimo di chi l'ha conosciuta.
Giunta a Corropoli nel 1929, appena ventunenne, si è totalmente dedicata prima all'educazione dei bambini e, poi, alla formazione delle Orfanelle. A tutti ha dato molto; ha bussato tanto e mai per se stessa, per ciò tutte le porte si sono spalancate. Ha chiesto molto ed ha ottenuto sempre di più, perché non tratteneva mai nulla per sé. Era una Figlia della Carità e di Carità è vissuta.
Ha abbracciato l'ordine religioso pur proveniente da una famiglia, pugliese, benestante e numerosa (ben 10 figli!). Ha impegnato la sua cospicua parte d'eredità per la dote e lo studio di alcune ragazze bisognose, ospitate presso l'Istituto "Santa Luisa" di Corropoli, che per anni ha diretto con valente maestria e con tanta dedizione. Ha profuso tutto il suo spirito vincenziano nell'aiutare i meno fortunati.
Più volte è stata Superiora, tanto da mantenere il nome per antonomasia; tutti La chiamano ancora "Ma mère".
Combattiva e mai rassegnata; moderata e mai molesta; servizievole e mai asservita, se non al suo Ordine; generosa nel modo più giusto; sorridente ed affabile con chiunque.
Aveva una parola buona per tutti e tanti consigli da dare. Quando aveva necessità di avvalersi di un "piccolo favore", non trovava mai nessuno che avesse il coraggio di rifiutarsi.
Ha amato molto Corropoli e la sua cittadinanza, tanto che alla notizia della chiusura della Casa nel 1997, il suo cuore, già molto stanco per i tanti affanni, ha incominciato ad indebolirsi sempre di più.
Ha eletto Corropoli a sua ultima dimora, grazie ad un generoso e caritatevole cittadino che Le ha concesso un loculo della propria tomba familiare.
E', certamente, di buon auspicio cominciare il nuovo anno, ricordando l'esempio di una così grande anima: che la sua resti indelebile nell'intimo di chi l'ha conosciuta.
Michele Ciliberti
31/12/2002
a me suora Luisa ha fatto l'asilo, 75 anni fa. Di lei ho un bellissimo ricordo. La sua assistente era IDUCCIA (Ida Di monte). Ora mi piane il cuore vedere lo stato di abbandono in cui versa l'edificio in cui c'erano le suore. Salvaguardare questo edificio è compito della politica. Ma i politici locali dove sono? perchè non si interessano a ridare vita a questo edificio, magari destinandolo a casa di riposo per anziani ?
RispondiEliminaIl collega nell'anonimato parla in modo generico dei politici locali, senza andare nello specifico. Io, invece, voglio parlare di Umberto D'annuntiis, sottosegretario alla presidenza della giunta regionale d'abruzzo. In questi giorni lo si vede sui social che plaude al rifacimento degli arenili sulla costa abruzzese. Caro DAnnuntiis, Benvengano queste opere miliardarie, ma devi anche pensare alle piccole opere della tua corropoli, come, nella fattispecie all'edificio che per anni ha ospitato le suore, che è abbandonato a sé stesso, alla mercé dei vandali. Riportarlo agli antichi splendori non costa miliardi. Intercedi presso il governo regionale affinché vengano stanziati i fondi necessari per il risanamento del citato edificio per poi essere destinato ad ospitare servizi in favore della comunità corropolese. PROFESSOR POMPILI LA PREGO DI PUBBLICARE QUESTO COMMENTO CHE , PENSO, SIA L'UNANIME COMMENTO DEI CITTADINI DI CORROPOLI
EliminaIn questi giorni, il sottosegretario D'Annuntiis, sui social, ha reso noto che per ripristino degli arenili sulla costa abruzzese, la Regione Abruzzo ha stanziato 7 miliardi e 200 mila euro. Vorrei fare appello al nostro concittadino Umberto prerchè ""SPOSI"" il recupero del fatiscente edificio dell'ex orfanotrofio della sua Corropoli e faccia in modo che la Regione Abruzzo ponga in essere i provvedimenti necessari per far tornare agli antichi splendori questo edificio in stato di abbandono, che sta a cuore di tutti i corropolesi
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