La notizia è ormai risaputa.
La storica tabaccheria dei Rosati si appresta a chiudere i battenti, dopo un secolo.
Molti di voi non conoscono la storia di questa attività che inizia dopo la prima guerra mondiale (1915-1918).
Rosati Elvezio (senior) vi partecipa. Ha 20 anni e viene chiamato al fronte. Ritornerà a casa invalido, senza una gamba.
Lo Stato, per ricompensarlo del sacrificio, gli offre la possibilità di aprire un "sale e tabacchi".
Le testimonianze raccolte danno come ubicazione di questa attività commerciale in questo edificio (foto degli anni '80) in una delle porte del pianoterra.
"L'attivita commerciale" era posta sulla strada più importante della Val Vibrata (SS 259).
Oggi questa costruzione non c'è più e al suo posto è stato realizzato uno spazio per la sosta (lato est del negozio Canegatto).
Oggi questa costruzione non c'è più e al suo posto è stato realizzato uno spazio per la sosta (lato est del negozio Canegatto).
In questo antico negozio più che le sigarette, veniva venduto il tabacco con cui ognuno, utilizzando le specifiche "cartine", le confezionava a proprio gusto: più morbide, piu toste...
Gli anni passano, i figli crescono, e Camillo, (figlio di Elvezio senior), emigra in Venezuela.
Qui, lavorando nell'ambiente delle fornaci, mette insieme la somma necessaria per costruire la sua nuova casa dove trova spazio una moderna tabaccheria.
A portare avanti l'attività commerciale ci pensa Virginia (la madre).
Camillo torna definitivamente dal Venezuela nel 1965. Suo padre è morto nel 1962. Sua madre comincia ad invecchiare. Le cose si complicano. Accanto ai tabacchi compaiono i giornali.
La tabaccheria diventa edicola e qualcosa di più. Qui si possono acquistare anche gelati.
Il tempo scorre e i figli di Camillo: Fabiola e Elvezio (i più piccoli nella foto sopra) crescono. Anche questi saranno coinvolti nella conduzione dell'attività.
Il 2001 porta la scomparsa di Camillo. Il tutto rimane nelle mani di Elvezio (sua sorella, architetto sceglie altre prospettive).
Ora l'antica tabaccheria si trasforma in "gran bazar". Vi si trova di tutto: francobolli, gratta e vinci, giocattoli, figurine, modellini auto, lotterie istantanee... e Elvezio (junior) a volte aiutato dalla madre Maria Pia, è sempre lì, pronto ad esaudire le richieste del pubblico, a consigliare, a discutere degli argomenti più disparati con i suoi amici che piacevolmente si intrattengono con lui.
Manca una macchinetta di caffé e qualche bibita ed ecco che l'antica tabaccheria si trasformerebbe anche in un bar.
Quale coincidenza! L'attività è stata rilevata da un bar del Bivio dove Elvezio continuerà a lavorare giusto il tempo per insegnare ai nuovi gestori come districarsi tra le diavolerie del mondo moderno.
Quale coincidenza! L'attività è stata rilevata da un bar del Bivio dove Elvezio continuerà a lavorare giusto il tempo per insegnare ai nuovi gestori come districarsi tra le diavolerie del mondo moderno.


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