E' il 24 maggio 2014, vigilia delle elezioni europee. Un cittadino corropolese, accompagnato dal suo avvocato, si reca nell'Ufficio elettorale del Comune per restituire la sua tessera elettorale. Non ha assolutamente intenzione di votare in quanto si ritiene vittima innocente di un sistema che ha pochi riguardi nei confronti dei cittadini.
Si tratta di Bernardo Di Giminiani, un corropolese che non solo entra a far parte del 41,31% degli italiani che non hanno votato o espresso una preferenza, ma è tra i pochi che hanno sottolineato in modo coraggioso e clamoroso la sua rinuncia al diritto di voto in una società che condanna gli innocenti.
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