Era il 1983, nasceva la 1° sagra corropolese. Si partiva alla ventura ma pronti ad affrontare e superare tutte le incognite dell'ignoto percorso.
4 gli obiettivi da tenere sempre presenti: arte, gastronomia, folklore, artigianato.
L'iniziativa partiva dal Circolo culturale-ricreativo "A. Borgognoni", presieduto da Guido Rosati.
L'iniziativa partiva dal Circolo culturale-ricreativo "A. Borgognoni", presieduto da Guido Rosati.
L'amministrazione rispose prontamente a questa iniziativa come gli artigiani, gli industriali e i commercianti corropolesi. Il palazzo scolastico di allora (in via San Giuseppe) fu insufficiente a contenere tutti gli espositori, tanto che Dezi Giuseppina espose i suoi prodotti in uno stand all'esterno.
Tralasciando l'aspetto gastronomico e commerciale (realizzato da privati), il Circolo "Borgognoni" curava particolarmente i settori dell'hobby e dell'arte.
Furono vari gli hobbisti presenti; tra questi ricordiamo Carino Di Addezio con il germe della sua futura azienda agricola in miniatura, Camilla Carassai (lavori a tombolo), Egle Cretone di Nereto (disegni realizzati con la lana), Livio Rosati (antichi arnesi per lavori artigianali), Istituto S. Luisa (lavori di ricamo), Umberto Pompilii (fotomontaggi), Vincenza Di Monte (lavori all'uncinetto), Giordano De Flamineis di Viterbo (nave in scala realizzata con i fiammiferi), Margherita Galiffa (tappeti lavorati a punto Smirne), ecc..
Non mancavano esposizioni pittoriche di artisti vari della provincia e della regione.
C'erano anche dimostrazioni pratiche di lavorazioni artigianali: come si realizza un salotto, come si lavora il ferro battuto, come si lavora il giunco, come si prepara il formaggio, come si lavora al tombolo e all'uncinetto.
Un solo complesso "I Giovani del Liscio" per 9 serate che venivano riempite anche con giochi semplici e popolari: il microfono è vostro (che scimmiottava "la Corrida" radiofonica di allora), la gara del Baffo, il festival dell'Organetto, il tiro alla fune, tornei di bocce e di tennis e la 1° edizione de "il Palio delle Botti" che nel 2017 raggiungerà il massimo di spettatori tra le edizioni disputate nel Centro storico.
Il tutto pubblicizzato da un opuscoletto di 32 facciate (foto in alto).
Furono vari gli hobbisti presenti; tra questi ricordiamo Carino Di Addezio con il germe della sua futura azienda agricola in miniatura, Camilla Carassai (lavori a tombolo), Egle Cretone di Nereto (disegni realizzati con la lana), Livio Rosati (antichi arnesi per lavori artigianali), Istituto S. Luisa (lavori di ricamo), Umberto Pompilii (fotomontaggi), Vincenza Di Monte (lavori all'uncinetto), Giordano De Flamineis di Viterbo (nave in scala realizzata con i fiammiferi), Margherita Galiffa (tappeti lavorati a punto Smirne), ecc..
Non mancavano esposizioni pittoriche di artisti vari della provincia e della regione.
C'erano anche dimostrazioni pratiche di lavorazioni artigianali: come si realizza un salotto, come si lavora il ferro battuto, come si lavora il giunco, come si prepara il formaggio, come si lavora al tombolo e all'uncinetto.
Un solo complesso "I Giovani del Liscio" per 9 serate che venivano riempite anche con giochi semplici e popolari: il microfono è vostro (che scimmiottava "la Corrida" radiofonica di allora), la gara del Baffo, il festival dell'Organetto, il tiro alla fune, tornei di bocce e di tennis e la 1° edizione de "il Palio delle Botti" che nel 2017 raggiungerà il massimo di spettatori tra le edizioni disputate nel Centro storico.
Il tutto pubblicizzato da un opuscoletto di 32 facciate (foto in alto).
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