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giovedì 14 aprile 2022

DI PADRE IN FIGLIO


Di padre in figlio, di guerra in guerra.
C'è un figlio di Corropoli che praticamente è diventato genovese, ma orgoglioso della sua abruzzesità non ha dimenticato il suo paese natale e, quando può, con grande gioia vi fa ritorno per ritrovare i suoi amici e parenti e per una visita ai suoi genitori sepolti a Corropoli.
E' Paolo Rapali (Sart'rill') nella foto a colori. Ha lo stesso nome di suo nonno che non fece ritorno dalla 1^ guerra mondiale. Suo padre Cesare nel secondo dopoguerra dovette emigrare e si stabilì a Genova, dove lo raggiunse la moglie con i suoi 4 figli, tra i quali Paolo.
Paolo, fiero delle sue origini abruzzesi, ci ha segnalato il libro "Introduzione alla vita mediocre" scritto dal tenente Arturo Stanghellini, ufficiale della Brigata Pinerolo a cui erano aggregati dei soldati di Corropoli provenienti dalla Caserma de L'Aquila.



Nel libro l'Ufficiale racconta 2 anni di eroismo e di orrore della guerra di trincea; non c'è un riferimento a Corropoli ma si parla degli abruzzesi fra i quali non mancavano corropolesi: "Il tenente colonnello Perris sulla strada assolata di quota 187 nel pomeriggio del 15 agosto; l'ondeggiamento dei nostri spezzato con un urlo: Figli d'Abruzzo, avanti! Alla trincea! Viva l'Italia!"
oppure:
"Senza una parola, senza una protesta gli abruzzesi e i pugliesi sono ritornati sui loro passi per andare incontro al nemico."
oppure:
"Passano gli abruzzesi del 13°, i pugliesi del 14° a traverso gli ingombri della strada con un ordine e una serenità che commuovono. E' un disastro che non li tocca. Portano seco l'onor del Carso, l'onore delle trincee tenute sotto bombardamenti micidiali..."


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