IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

domenica 26 luglio 2020

LA PANCHINA ROSSA


Questa panchina sta aspettando.
Sta aspettando non una persona che mai più potrà tornare, ma qualche passante che rifletta sulla assurdità e sulla violenza del mondo in cui viviamo.
Il 14 febbraio 2018, l'assassino di Monia Di Domenico, uccisa e vilipesa per due rate di affitto, è stato condannato a 30 anni, pena massima.
Non è la severità riscoperta per questo caso che potrà consolare i genitori, i parenti e gli amici... tanto si sa che tra buona condotta, indulti, provvedimenti svuotacarcere, atti di clemenza... la pena si ridurrà nel tempo.

Così avevamo scritto il 14 febbraio 2018...

...e tanto si è verificato. Al processo d'appello la pena è stata quasi dimezzata (da 30 anni a 17). Con i vari benefici di legge, con i pentimenti tardivi, con provvedimenti buonisti, fra non molto ritroveremo Giovanni Iacone tra di noi, libero di circolare senza macchia e senza paura... perché ha scontato (nel senso che ha avuto molti "sconti") la sua pena.
La panchina di Monia, inizialmente posta davanti l'ex edificio scolastico del Centro Storico, è stata spostata sul lato sinistro (di chi guarda) del monumento ai caduti in piazza Pie' di Corte.

3 commenti:

  1. E PERCHE' NON GLI HANNO DATO L'ERGASTOLO?

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  2. PER QUESTO CRIMINALE NON CI SAREBBE VOLUTO L'ERGASTOLO, MA LA PENA DI MORTE !!!!!!

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  3. Queste notizie originano tanta amarezza e confermano altrettanta impotenza di fronte al sistema giudiziario italiano,di cui, ormai da anni e da più parti, si chiede,un'improcrastinabile riforma!
    Un abbraccio solidale alla famiglia di Monia

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