A pag. 19 del quotidiano teramano "La Città" del 31 luglio 2020 troviamo un articolo dedicato al nostro Sindaco Dantino Vallese.
Nell'articolo si scrive...
Ma quali "terreni paludosi", "campagne rigogliose". C'era anche un "magazzino" (oggi non più) dove i contadini portavano i frutti del loro lavoro che venivano poi inviati nelle grandi città.
Ci piacerebbe conoscere la fonte dei "terreni paludosi"!
Possiamo dire che il Bivio è una zona ricca d'acqua, ma non di acque stagnanti... nemmeno in passato.
Dalla piana del Bivio in poche centinaia di metri si arriva sul pietroso letto del Vibrata, dove le nostre mamme e nonne andavano a "curare" i panni tessuti in casa, per farli diventare più bianchi con l'esposizione al sole.
Il Vibrata aveva acque limpide e sane. Pesci in abbondanza. C'erano anche i granchi di fiume.
I contadini - quando non potevano permettersi le pompe - creavano le "forme" (piccoli corsi artificiali creati sbarrando sapientemente il corso del Vibrata per portare l'acqua nelle campagne) e, per conservarla, creavano laghi artificiali (Cerulli, Cr'tò, Jampiir',Ricc'....)
Al centro del Bivio c'è ancora oggi un pozzo che, dotato di 2 pompe, forniva acqua ai terreni di Flajani in zona Accattapane.
Ma quali zone paludose!!!
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