IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

mercoledì 19 agosto 2020

LETTERA D'UN PRESIDENTE


Finalmente una voce che rompe il silenzio calato sulla vicenda del Liceo Aeronautico corropolese, quella di Giuseppe Caccioppoli.
Più che una voce è una lunga lettera inviata ai genitori in cui il Presidente della Fondazione "Val Vibrata College" esprime la sua delusione nei confronti di chi scredita il Liceo, invece di aiutarlo: "Nessuno parla dei ben otto 100/100, di cui due con lode, agli esami di maturità di quest'anno."
Il Presidente poi chiede, quasi invocando, di stare uniti al suo fianco in questa guerra che ha visto come protagonisti i soci della Fondazione e "anche forze politiche e non, maggioranza e minoranza, di destra e di sinistra, che hanno usato la scuola come campo di battaglia per accaparrarsi consensi politici, invece di pensare alla scuola come un bene pubblico che non ha bandiere."
Il Presidente chiude la lettera chiedendo fiducia per un progetto che si sta concretizzando ma di cui, per ragioni di riservatezza, non si possono rivelare i particolari.

Per un cittadino comune le vere vittime di questa storia sono i ragazzi (oggi proiettati verso un futuro lontano da Corropoli, ieri illusi da voci rassicuranti) e le famiglie (che hanno visto andare in frantumi i progetti per i loro figli tra spese non proprie leggere: rette, divise, convitto o trasporti, ecc.).
Il cittadino comune, in questa guerra a cui ha assistito impotente, s'indigna per il silenzio degli attori principali che hanno preferito tacere o pronunciare solo parole tranquillizzanti.

3 commenti:

  1. Il Presidente della Fondazione Val Vibrata College Caccioppoli accusa le forze politiche di
    maggioranza e minoranza, di destra e di sinistra, di usare il liceo come campo di battaglia per
    accaparrarsi consensi politici. Come se l’eventuale chiusura del Liceo sia colpa delle polemiche
    politiche. Falso! di più: è ridicolo!
    Il Liceo chiude, se chiude, per la gestione fallimentare di cui è stata oggetto. Chiude per i debiti, una
    montagna di debiti, che chi non vuole (la Banca e l’Euro Scuola) e chi non può (il Comune) coprire.
    Chiude perché i problemi sono stati tenuti nascosti fino a quando è stato utile, le scadenze elettorali,
    facendoli aggravare sempre di più.
    È altrove che deve puntare il dito il Presidente. Debiti, gestione fallimentare e mancanza di
    trasparenza, questi sono i motivi, altro che lotta politica. Ci manca pure che chiude per colpa nostra,
    per colpa di Corropoli 3.0. Idea ridicola!
    “La scuola non è al servizio della politica ma è la politica che deve essere al servizio della scuola”,
    se permette caro Caccioppoli, il Liceo è stato a lungo al servizio della politica, ma solo di una parte
    politica, solo della maggioranza, non maggioranza e minoranza, solo della destra, non destra e
    sinistra.


    Per ricordare come sono andati i fatti: il Liceo è entrato nella discussione politica nel momento in cui
    il vecchio presidente, Fernando Rosati, si è dimesso, portando a conoscenza dell’opinione pubblica
    la “situazione finanziaria precaria”, il “debito abbastanza importante”, i “mutui e relative garanzie
    non concessi” https://www.youtube.com/watch?v=ow3TZ6dmfuc&t=44s. E questo è avvenuto prima
    delle elezioni comunali (ma dopo quelle regionali). E sempre prima avevano detto la loro il fondatore
    Di Giminiani https://www.youtube.com/watch?v=VzpQp7NdSrQ, il generale Silverio
    https://www.youtube.com/watch?v=OT8GpWbmceA, il sindaco pro tempore Vallese
    https://www.ilcentro.it/teramo/vallese-il-primo-passo-%C3%A8-ricostituire-il-cda-1.2219394 e il
    nuovo presidente Caccioppoli https://www.youtube.com/watch?v=xQKR63uSbMI. E tutti hanno
    parlato di difficile situazione finanziaria, di calo degli iscritti, di aumento dei debiti, nessuno accenno
    alle polemiche politiche.
    Dopo, solo dopo, Corropoli 3.0 parla del Liceo https://www.youtube.com/watch?v=jj6pNWripFY,
    https://www.youtube.com/watch?v=N42Nr7shxHQ, ribadendo che non è contro le scuole private, ma
    ritiene che le scuole private debbano mantenersi con i soldi dei privati e non del pubblico (art. 33
    della Costituzione: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza
    oneri per lo Stato). Il privato con il privato e il pubblico con il pubblico: questa era e questa rimane la posizione di Corropoli 3.0.

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  2. Per completezza di informazione mi permetto di riportare un commento, espresso su Facebook, di Fernando Rosati, ex Presidente della Fondazione "Val Vibrata College".

    "A proposito del Liceo di Corropoli....ho avuto modo di leggere uno stralcio della lettera scritta dall'attuale Presidente alle famiglie, con la quale si chiede sostegno e solidarietà per portare avanti un progetto educativo sicuramente unico e ambizioso e nello stesso tempo si stigmatizza un comportamento deplorevole da parte delle forze politiche locali.Vorrei ricordare che la stalla non si chiude quando i buoi sono fuggiti...il primo comportamento ambiguo va ricondotto a tutti i responsabili che da due anni promuovono riunioni su riunioni promettendo e rassicurando le famiglie che la scuola sopravvvivera',anzi sarà rilanciata e avrà una nuova primavera..è ora di finirla...è ora che questi assi nella manica vengano tirati fuori, se ci sono.."

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  3. Si sta cercando di addossare parte della responsabilità del rischio chiusura del Liceo aeronautico, privato, di Corropoli alle “forze politiche di maggioranza e minoranza, di destra e di sinistra, che hanno usato la scuola come un campo di battaglia per accaparrarsi consensi politici”, ma siccome la Maggioranza non apre bocca su da anni su questa questione, la colpa dovrebbe essere solo della Minoranza.
    Quando si parla di “la strumentalizzazione che la scuola ha subito in questo ultimo anno”, “è la politica che deve essere al servizio della scuola e di fatto questi signori hanno FALLITO”, “coloro che usano la scuola come un fardello per i propri scopi”, immagino si stia parlando solo della Minoranza.
    Corropoli 3.0 ha già risposto a queste accuse, francamente ridicole, ribadendo per l’ennesima volta che non è contro le scuole private, solo che ritiene che le scuole private non debbano, non possono, usufruire di aiuti economici da parte delle casse pubbliche.
    Per esempio, il comune di Corropoli paga più o meno 10mila euro per le utenze di acqua luce e gas per l’edificio di Ripoli, consumandone meno di un decimo. Con una percentuale di compartecipazione non corrispondente ai reali consumi (solo il 65% a carico della Fondazione Val Vibrata College), il Comune di fatto contribuisce a pagare le utenze di un liceo privato con soldi pubblici. Logica vorrebbe che Liceo e Comune con contatori separati pagassero ognuno il suo. E invece no! Il comune su ogni 100 € che paga, ne consuma si e no 10 € … ma perché?
    Ragionevolmente, considerando altre spese che il Comune si accolla in toto o in parte, l’onere sulle casse pubbliche dovrebbe essere mediamente di 12-15mila euro annui, forse di più (per esempio nel 2017 il Comune ha speso per Edificio Ripoli – Sede Liceo scientifico aeronautico attuale € 148˙130,79 per “Lavori di allestimento aule a seguito del sisma 2016”). Sono tutti soldi che si sarebbero potuti spendere per le scuole pubbliche, queste sì a carico del comune, le scuole frequentate dai ragazzi di Corropoli e di cui i genitori, con le imposte comunali, contribuiscono al loro mantenimento.
    Si dice che le scuole di Corropoli siano delle buone scuole. Vero! Ma con 12-15mila euro all’anno in più sarebbe stato ancora meglio! Si sarebbero potuto allestire un anno l’aula 3.0, in un altro un laboratorio linguistico, in un altro ancora un nuovo laboratorio informatico, e poi un laboratorio musicale, e l’anno successivo il potenziamento del laboratorio scientifico; si sarebbero potuti acquistare decine e decine di tablet, o attrezzature per il teatro, o nuove lim, ecc, ecc. Con tutti i soldi spesi per il liceo privato le scuole pubbliche di Corropoli sarebbero state il fiore all’occhiello di tutta la vallata, di più: di tutto l’Abruzzo.

    P.S. dall’articolo 33 della Costituzione italiana: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

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