Il 10 aprile 2021 se n'è andato in silenzio, in un silenzio reso ancora più profondo dalla pandemia. Se n'è andato Giuseppe Fazzi, un uomo gentile e laborioso.
Nato a Corropoli in contrada Ravigliano, zona di Pianagallo, come tanti altri giovani della sua generazione affronta l'emigrazione (operaio in Svizzera). Nel frattempo forma anche una famiglia e si stabilisce a Nereto, a due passi dal confine con Corropoli.
Sua moglie Dina gestisce un negozio di alimentari, suo figlio Claudio diventa un affermato giornalista, l'altro figlio Adriano è ingegnere dipendente della Asl teramana. Lui, in Italia diventa marmista.
Ma la felicità, raggiunta dopo tanti sacrifici, non dura a lungo.
La sera del 30 maggio 2008 in un incidente Adriano, il più piccolo della famiglia, perde la vita.
La mattina del 10 settembre 2015 mentre fa jogging sul lungomare di Alba anche Claudio lascia il mondo terreno.
Poi è stata la volta di Giuseppe.
Riguardo a Dina possiamo solo avere una pallida idea dello strazio in cui vive questa madre e moglie che in poco più di un decennio ha visto disintegrata la sua famiglia.
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