🔘 Francesco Tarquini, della casata 3 quatrì, classe 1939, è stato un lavoratore instancabile e la sua vita lo dimostra.
La sua giornata cominciava all'alba e, prima di andare al lavoro (muratore), preparava la terra dell'orto a cui avrebbe ancora dedicato del tempo la sera al ritorno dal lavoro principale.
La sua famiglia non era certo agiata (lui era l'ultimo di 9 figli) e la casata 3 quatrì (= un soldo) lo sottolineava.
La sua giornata cominciava all'alba e, prima di andare al lavoro (muratore), preparava la terra dell'orto a cui avrebbe ancora dedicato del tempo la sera al ritorno dal lavoro principale.
La sua famiglia non era certo agiata (lui era l'ultimo di 9 figli) e la casata 3 quatrì (= un soldo) lo sottolineava.
Bisognava lavorare e Francesco non si è mai tirato indietro. Al contrario di tanti corropolesi coetanei non è andato all'estero, preferendo lavorare nel suo paese e per il suo paese.
Aiutato nel lavoro dal figlio Emidio, costruisce case.
Arriviamo al 4 agosto 2012, Francesco è in zona Ravigliano; ha acquistato una casa (foto sotto) e vuole trasformarla in un fatato ristorante.
Mentre Francesco è al lavoro, il trattore che guidava si ribalta e succede la tragedia.
Aiutato nel lavoro dal figlio Emidio, costruisce case.
Arriviamo al 4 agosto 2012, Francesco è in zona Ravigliano; ha acquistato una casa (foto sotto) e vuole trasformarla in un fatato ristorante.
Mentre Francesco è al lavoro, il trattore che guidava si ribalta e succede la tragedia.
Il progetto di Francesco e di Emidio va ugualmente in porto e così, oggi, al posto di quella casetta di campagna c'è un castello, o meglio un luogo fatato dove si mangia bene, dove si respira aria sana e da dove si scorge il mare.
Grazie di cuore per il pensiero e le parole espresse in memoria di mio padre.Grazie per aver riconosciuto il suo coraggio,la sua tenacia,il suo operato in questa vita terrena e per aver rinnovato il suo ricordo a quanti l'hanno conosciuto .
RispondiElimina