Nel libro di poesie "Lu monne" del dottor Emilio Tonelli abbiamo trovato questa memoria storica che trascriviamo, relativa alla storia della torre della Badia.
Nell'Ottocento, in seguito alla soppressione dei conventi, la Badia passò in mani private. Il neo proprietario voleva distruggere i segni del Cristianesimo tra cui la torre.
"A costui, di notte, apparve in sogno un monaco dal saio scuro e dalla barba bianca che gli disse: "Se non smetti di demolire la torre, morirai".
Il signorotto rimase un po' perplesso dal sogno, ma, convinto ateo-massone, fece continuare il lavoro. Durante il giorno, raccontò il fatto ai suoi e rise molto del sogno fatto.
La notte seguente, sul far dell'alba, arrivò l'angelo della morte e lo prese con sé.
Il corpo inerte fu, dai suoi, sepolto sul luogo, proprio dietro la torre. I suoi fecero smettere il lavoro iniziato e così la torre rimase demolita a metà come la si può vedere ora.
A memoria d'uomo, dai vecchi operai, io che ricercavo, ebbi queste notizie, precisamente da Marocchi Giacomo - detto Giacomo di Cacchiò - che le aveva avute da suo nonno vivente all'epoca dei fatti."
Quanto raccontato dovrebbe corrispondere a verità. Abbiamo trovato una vecchia foto o disegno in cui la torre della Badia appare mozzata. I merli che la caratterizzano sono una aggiunta posteriore agli anni '20.
Nell'Ottocento, in seguito alla soppressione dei conventi, la Badia passò in mani private. Il neo proprietario voleva distruggere i segni del Cristianesimo tra cui la torre.
"A costui, di notte, apparve in sogno un monaco dal saio scuro e dalla barba bianca che gli disse: "Se non smetti di demolire la torre, morirai".
Il signorotto rimase un po' perplesso dal sogno, ma, convinto ateo-massone, fece continuare il lavoro. Durante il giorno, raccontò il fatto ai suoi e rise molto del sogno fatto.
La notte seguente, sul far dell'alba, arrivò l'angelo della morte e lo prese con sé.
Il corpo inerte fu, dai suoi, sepolto sul luogo, proprio dietro la torre. I suoi fecero smettere il lavoro iniziato e così la torre rimase demolita a metà come la si può vedere ora.
A memoria d'uomo, dai vecchi operai, io che ricercavo, ebbi queste notizie, precisamente da Marocchi Giacomo - detto Giacomo di Cacchiò - che le aveva avute da suo nonno vivente all'epoca dei fatti."
Quanto raccontato dovrebbe corrispondere a verità. Abbiamo trovato una vecchia foto o disegno in cui la torre della Badia appare mozzata. I merli che la caratterizzano sono una aggiunta posteriore agli anni '20.
La foto del post è stata scattata nel 1984 in piena vandalizzazione della millenaria costruzione storica.
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