IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

mercoledì 26 ottobre 2022

LA CARESTIA A CORROPOLI


Nella nostra memoria è ancora vivido il ricordo della recente pandemia che ci ha rinchiuso per 2 anni... eppure l'umanità è passata attraverso terribili flagelli quali: ebola, febbre gialla, tubercolosi, aids, colera, malaria, sifilide, pertosse, lebbra... ma c'è qualcosa di più terribile: la carestia (verso la quale il mondo di oggi sembra inconsapevolmente avviato).
L'anno nero di Corropoli è stato il 1817. Troviamo una testimonianza in una lettera indirizzata all'intendente Capece Scondito da parte del corropolese Innocenzo Giosia che così descrive le condizioni di Corropoli e dei Corropolesi.
La lettera, datata 13 gennaio 1817, è estrapolata dal libro di Antonio Iampieri "La carestia del 1817 nelle vallate del Vibrata e del Salinello".

Signore, 
Muoiono inpreteribilmente in questo nostro Comune due, e tre individui al giorno; con dispiacere, e rincrescimento osservasi esser la fame la Causa di lor morte. Codesti nostri Propietari, e Parroco, sordi affatto alle voci di Umanità, e dimendici dei doveri di Religiosa Ospitalità invece di avere qualche dolorosa senzazione nel vedere miseramente languire di fame tanti infelici,  ed aprire loro le Porti, e darle qualche soccorso; al contrario lor fanno non solo col tener chiuse le porti, ma col minacciarli e caricarli d'ingiurie allorché piangendo picchiano alle lor Case. Son  Crudeltà queste non mai udite.

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