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mercoledì 8 marzo 2023

VAL VIBRATA: 1 SECOLO FA

Nella foto il Vibrata oggi, ma per immaginare il Vibrata di un secolo fa dobbiamo leggere....


...il libro del Prof. B. De Berardinis "La valle del Vibrata nella storia e nell'arte", stampato a Teramo nel 1908.
Di questo testo riportiamo l'incipit del Capitolo I - Aspetto geografico della valle del Vibrata.

Dalla montagna dei Fiori che, simile ad una gigantesca piramide, s'innalza a breve distanza da Teramo e da Ascoli Piceno, scende con dolce pendio fino al mare Adriatico una splendida e feracissima valle percorsa da cima a fondo dalla Vibrata o Ubrata, come si dice volgarmente e come chiamavasi nei bassi tempi l'antico Helvinum di Plinio.
E' la Vibrata un fiumicello che scorre fra il Tronto e il Salino, e sbocca nel mare a nord di Giulianova, anticamente Castrum Novum. Scaturisce da varii punti della pendice del Monte Fiore, e precisamente dal colle Appeso, all'altitudine di metri 1350.
Si dirige verso nord-est con andamento piuttosto rettilineo, e dopo breve percorso, nella vicina provincia di Ascoli, cambia direzione e piega a levante, per raggiungere quasi subito S. Egidio alla Vibrata. Quivi assume un andamento piuttosto tortuoso, e dopo aver bagnato a destra il territorio di S. Egidio, Sant'Omero e Tortoreto, a sinistra quello di Ancarano, Torano Nuovo, Nereto, Corropoli e Colonnella, con direzione dominante in principio est-sud, poi est, infine nord-est, si getta nell'Adriatico a 6200 metri a mezzogiorno dalla foce del Tronto.

Corrediamo questa descrizione con una antica cartina che traccia il percorso di questo fiumicello. 


Questo post è dedicato a Giacinto Sterlacchini che ci ha procurato il libro. 

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