IL BLOG DEL RICORDO... DALLA PARTE DEL CITTADINO

venerdì 4 febbraio 2022

CONSIGLIO SULLA BADIA


In un Consiglio Comunale privo di pubblico il 30 dicembre 2021 si è parlato delle sorti della Badia in seguito alla sentenza del Tribunale che ha sancito (in primo appello) che la Badia non è di proprietà del Comune.
Le prime notizie sul Consiglio sono trapelate grazie all'opposizione.
La maggioranza ha precisato.
L'opposizione ha controbattuto (CLICCA QUI).

Il 4 febbraio viene pubblicata la deliberazione n. 40 del Consiglio Comunale del 30 dicembre 2021 (che pubblichiamo integralmente).

All’apertura della seduta, prima che il Sindaco annunci il punto all’o.d.g., il Consigliere Piotti chiede di poter effettuare la ripresa video e la diffusione in streaming della seduta. Il Sindaco, in qualità di Presidente, non accoglie la richiesta.
Il Sindaco Vallese prosegue e, dopo aver riferito il punto, prima di passare la parola agli interpellanti, dichiara che su questo punto non ci sarebbe proprio niente da discutere in quanto l’Amministrazione ha già provveduto ad incaricare un legale per presentare il ricorso in appello e che, quindi, non è una questione che si possa ora affrontare e risolvere in Consiglio Comunale. Pertanto, il Sindaco conclude affermando che il provvedimento adottato è, appunto, il ricorso in secondo grado contro la sentenza del Tribunale di Teramo.
Consigliere Guercioni: dichiara che la Badia sta a cuore di tutti i corropolesi e che, quindi, la minoranza consiliare vorrebbe solo apportare un contributo, partendo da un confronto in questa sede perché, altrimenti, si dovrebbe comunicare solo tramite la stampa locale.
Assessore Di Monte: nell’affermare le ragioni del Comune, ricorda che un ricorso in appello si basa su ciò che è stato fatto in primo grado, avendo natura devolutiva, pertanto ora sarà compito solo degli avvocati e del giudice.
Sindaco Vallese: riafferma che qualsiasi cosa possa dire oggi il Consiglio Comunale, non aggiungerebbe niente alle ragioni dell’appello.
Consigliere Guercioni: si domanda che senso possa avere l’appello se non si possono produrre nuovi elementi.
Assessore Di Monte: ribadisce la natura devolutiva del ricorso in appello, illustrandone sommariamente le fasi.
Consigliere Guercioni: nel prendere atto della risposta, afferma che allora anche l’avvocato del Comune avrebbe dovuto essere il medesimo, invece è stato cambiato.
Assessore Di Monte: ritiene che il nuovo legale nominato dal Comune potrà rivalutare con attenzione la documentazione esistente e, sulla base della stessa, addurre nuove ed ulteriori motivazioni. Conclude ribadendo che, in questo momento, maggioranza e opposizione non potrebbero apportare nessun aiuto concreto.
Consigliere Guercioni: riferisce di conoscere bene la vicenda in quanto chiamato a deporre nella causa civile e racconta che, dopo le domande postegli dall’avvocato della ASL, si aspettava che anche il legale del Comune gli chiedesse qualcosa ma ha avuto l’impressione che egli non conoscesse l’argomento in maniera approfondita. Il Consigliere ritiene che l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto mettere il proprio legale in condizione di poter espletare il suo mandato, fornendogli tutta la documentazione possibile. Inoltre, il Consigliere afferma che, leggendo la sentenza, si rilevano molti elementi di natura storica ed è possibile risalire alle persone che, negli anni, hanno lavorato presso la Badia e che avrebbero dovuto essere sentite a testimonianza del fatto che la Badia non era struttura sanitaria.
Assessore Di Monte: ribadisce che non si tratta di testimonianze ma di interpretazioni normative e, in tal senso, l’Amministrazione ritiene che il giudice di primo grado abbia sbagliato nell’applicare le leggi citate in sentenza.
Consigliere Piotti: ricorda che c’è stato un finanziamento di circa 700.000,00 euro per quella struttura, oltre che un finanziamento per il ripristino dei danni dal sisma e che chiede che fine faranno quei soldi.
Sindaco Vallese: dichiara che i finanziamenti sono ancora in essere.
Consigliere Piotti: chiede quali siano le reali possibilità di vittoria in secondo grado. 
Sindaco Vallese: afferma che, leggendo la sentenza del Tribunale, il giudice abbia preso un grosso abbaglio e, pertanto, ci può essere ottimismo per l’esito dell’appello. 
Consigliere Piotti: riferisce che, dalla notizia della sentenza, molti cittadini hanno chiesto informazioni e chiarimenti. Ricorda, altresì, che ci saranno spese onerosi, tra assistenza legale, registrazione della sentenza, rischio di soccombenza etc. e si auspica che il ricorso valga la pena. Infine, il Consigliere ritiene che, in primo grado, l’avvocato del Comune non abbia menzionato le spese sostenute dall’Ente e che l’Amministrazione avrebbe dovuto assistere e seguire meglio il proprio legale perché il Tribunale avrebbe dovuto almeno riconoscere tali spese in quanto tale bene ha una natura storica e culturale.
Sindaco Vallese: ribadisce che ora c’è un nuovo avvocato al quale sono stati forniti tutti gli elementi utili e da lui richiesti.
Consigliere Guercioni: ritiene che vi possa essere uno spazio di manovra per una trattativa o transazione con la ASL.
Assessore Di Monte: afferma che è una delle ipotesi al vaglio.
Consigliere Piotti: ritiene che, sulla base di quanto affermato in precedenza, vi possa essere la possibilità di chiedere l’annullamento della sentenza di primo grado.
Assessore Di Monte: ricorda che è sempre necessario ricorrere in appello. 
Sindaco Vallese: nell’evidenziare che era obbligatorio tenere un Consiglio Comunale entro il 31/12, ritiene che non ci fosse bisogno ricorrere al Prefetto per lamentare il ritardo nella convocazione. 
Capogruppo Falò: dichiara che sarebbe bastato avvisare per tempo e ritiene che il comportamento da parte della maggioranza sia stato comunque scorretto.
Consigliere Guercioni: chiede di poter allegare un documento al verbale.
Sindaco Vallese: chiede al Consigliere di leggere pubblicamente il documento.
Consigliere Guercioni: legge l’allegato documento e chiede che sia reso a verbale.

Segue il documento letto dal Consigliere Guercioni.


3 commenti:

  1. TUTTE LE SUPPELLETTILI DELLA BADIA, APPENA TERMINATA L'ATTIVITA' E LE SUORE VENNERO TRASFERITE, LA PROVINCIA MANDO' UN FUNZIONARIO (CATTIVERA) IL QUALE INVENTARIO', IN PRESENZA DELL'ALLORA VISCIONI, TUTTO IL MATERIALE ESISTENTE AL SUO INTERNO, REDIGENDO UN VERBALE DI CUI VENNE CONSEGNATA COPIA AL SINDACO STESSO PER LA CUSTODIA DEL MATERIALE INVENTARIATO. QUESTO VERBALE, SICURAMENTE, SARA' RINTRACCIABILE PRESSO LA SEDE DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI TERAMO. SAREBBE INTERESSANTE CHE IL COMUNE DI CORROPOLI NE RICHIEDESSE UNA COPIA AL FINE DI CONOSCERE TUTTO QUELLO ALL'EPOCA ESISTEVA ALL'INTERNO DELL'EDIFICIO, SUCCESSIVAMENTE TRAFUGATO DA IGNOTI

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  2. Accogliamo - col beneficio dell'inventario - questa testimonianza.
    Ci piacerebbe conoscere il nome dell'autore per ringraziarlo.
    Ennesimo invito: per favore... firmatevi (a fine messaggio).
    Umberto Pompilii

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  3. PROOF. POMPILI, PER VARIE RAGIONI PREFERISCO RESTARE NELL'ANONIMATO E MI SCUSO PER QUESTO. FACCIO PRESENTE CHE HO POSTATO QUESTO COMMENTO IN QUANTO, ALL'EPOCA DELLA CHIUSURA DEL PREVENTORIO, ESSENDO STATO CONSIGLIERE COMUNALE, EBBI MODO DI VENIRE A CONOSCENZA DELL'INTERVENTO DEL FUNZIONARIO (CATTIVERA) DELLA PROVINCIA CHE SI RECO' SOPRALLUOGO PRESSO LA BADIA INVENTARIANDO, IN PRESENZA DELL'ALLORA SINDACO VISCIONI, TUTTE LE SUPPELLETTILI ESISTENTI NEL SUO INTERNO. L'INVENTARIO VENNE SOTTOSCRITTO DAL SINDACO STESSO A CUI VENNE CONSEGNATA UNA COPIA, CON L'INCARICO DELLA CUSTODIA DELLE SUPPELLETTILI MEDESIME.

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