🔘 Vagabondando per il cimitero scatta la voglia di andare a "rivedere" (se così si può dire) 2 corropolesi.
Nella cappella del primo trovo il cancello chiuso da una robusta catena con lucchetto. Uno sguardo all'interno. La cappella è in penombra, non c'è un fiore. Un arredamento molto spartano: un altare spoglio sulla parete frontale.
Un segno di croce e via verso l'altra cappella, più piccola ma senza barriere, piena di luci, colori e amore.
Un libro in pietra, aperto, ci racconta delle angosce di un'anima dilaniata.Clicca per ascoltare:
voce di Gabriella Di Gaetano
E gli occhi stanchi di diurne visioni,
Trovano la loro pace in quel buio
Lucente di mille motivi ornato.
Lucente di mille motivi ornato.
Quasi a guardar le stelle nell'ebbrezza,
Piano nascono i verdi prati, i cieli
Piano nascono i verdi prati, i cieli
Plumbei, le aurore di scarlatto e d'oro
O vespri, e genti di idilliache terre;
O vespri, e genti di idilliache terre;
O strisciano a me, come velenose
Serpi, funeste e sanguinose morti,
Con i loro volti scarni e allebbrati.
Ma ad agio tutto svana e si fa buio.
Si fa tenebra! E resto lì, supino,
Attendendo un mattino che non verrà .
Fabio Frattari (1980-2017)
Con i loro volti scarni e allebbrati.
Ma ad agio tutto svana e si fa buio.
Si fa tenebra! E resto lì, supino,
Attendendo un mattino che non verrà .
Fabio Frattari (1980-2017)
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