Il frantoio Ragn' fu fondato da Attilio Zuccarini nel 1898. Funzionava con la forza di un cavallo che girava la macina.
La pasta di olive, ottenuta dalla macina, veniva sistemata in una specie di sacchetti di tela posizionati sotto la pressa a madrevite. Sotto la grande pressione questi grondavano un mosto composto da olio e acqua di vegetazione (vuicc').
Il mosto veniva fatto riposare in delle fonti (inferno). L'olio, essendo più leggero dell'acqua, veniva a galla e le ferme mani del frantoiano con una specie di mestolo (mapp') raccoglievano tutto l'olio che galleggiava sull'acqua.
Intorno al 1920 fu installato il motore a petrolio che rivoluzionò l'intero sistema. Il cavallo venne meno, la madrevite fu sostituita dalla pressa idraulica e la separazione del mosto affidata ad una specie di centrifuga orizzontale, molto rudimentale per quei tempi.
La gestione del frantoio Zuccarini passò alla generazione successiva nelle persone di Concezio ed Antonio.
La pasta di olive, ottenuta dalla macina, veniva sistemata in una specie di sacchetti di tela posizionati sotto la pressa a madrevite. Sotto la grande pressione questi grondavano un mosto composto da olio e acqua di vegetazione (vuicc').
Il mosto veniva fatto riposare in delle fonti (inferno). L'olio, essendo più leggero dell'acqua, veniva a galla e le ferme mani del frantoiano con una specie di mestolo (mapp') raccoglievano tutto l'olio che galleggiava sull'acqua.
Intorno al 1920 fu installato il motore a petrolio che rivoluzionò l'intero sistema. Il cavallo venne meno, la madrevite fu sostituita dalla pressa idraulica e la separazione del mosto affidata ad una specie di centrifuga orizzontale, molto rudimentale per quei tempi.
La gestione del frantoio Zuccarini passò alla generazione successiva nelle persone di Concezio ed Antonio.
Dopo la seconda guerra mondiale, avendo Mussolini portato l'energia elettrica fino a Nereto, si decise, per azionare le macchine olearie, di allacciarsi alla corrente elettrica. Per farlo furono abbattuti tanti alberi per costruire pali, fu acquistato un cavo lunghissimo e, in autonomia, fu realizzata una linea elettrica che dal Bivio di Corropoli (precisamente di fronte all'attuale Caffé Italia dove sorgeva una cabina) arrivava fino alla Badia.
Opera di non poco impegno per l'allora famiglia Zuccarini.
L'energia elettrica cambiò totalmente la potenzialità del frantoio che si arricchì di altri macchinari sempre più aggiornati.
Opera di non poco impegno per l'allora famiglia Zuccarini.
L'energia elettrica cambiò totalmente la potenzialità del frantoio che si arricchì di altri macchinari sempre più aggiornati.
La linea elettrica con la sua cabina (che sorgeva dietro la Badia) porta ancora il nome di Zuccarini. Fu utilizzata anche per fornire elettricità alla Badia, a quei tempi popolata da internati.
Negli anni '60 nella gestione del frantoio Zuccarini subentrarono i fratelli Adamo, Fausto e Giuliano. Anche questa gestione portò un profondo rinnovamento con l'acquisto di nuove macchine sempre più performanti.
Sin dalla sua fondazione il frantoio è stato ubicato sotto l'abitazione di famiglia nel corpo centrale del fabbricato.
Negli anni '80 la nuova generazione composta dai cugini Attilio, Gioviano, Andrea e Antonella Zuccarini, in un'ottica di miglioramento sia tecnologico che strutturale, trasferiscono il frantoio in uno stabile costruito a tal proposito, sostituendo le macchine per l'estrazione.
Nel 1996 fu acquistata una linea ad estrazione continua a freddo.
Nel 2011, per svariati motivi, il frantoio venne chiuso.
Nel 2018 Attilio Zuccarini, nostalgico e frantoiano nel cuore, decide di riaprirlo... con molti sacrifici; l'attività che svolge mal si concilia con l'attività molitoria, ma per passione decide di tenere aperto il frantoio e di rinnovarlo, acquistando macchine e attrezzature all'avanguardia come l'estrattore a due fasi senza uso di riscaldamento della pasta e senza l'utilizzo di acqua.
Negli anni '60 nella gestione del frantoio Zuccarini subentrarono i fratelli Adamo, Fausto e Giuliano. Anche questa gestione portò un profondo rinnovamento con l'acquisto di nuove macchine sempre più performanti.
Sin dalla sua fondazione il frantoio è stato ubicato sotto l'abitazione di famiglia nel corpo centrale del fabbricato.
Negli anni '80 la nuova generazione composta dai cugini Attilio, Gioviano, Andrea e Antonella Zuccarini, in un'ottica di miglioramento sia tecnologico che strutturale, trasferiscono il frantoio in uno stabile costruito a tal proposito, sostituendo le macchine per l'estrazione.
Nel 1996 fu acquistata una linea ad estrazione continua a freddo.
Nel 2011, per svariati motivi, il frantoio venne chiuso.
Nel 2018 Attilio Zuccarini, nostalgico e frantoiano nel cuore, decide di riaprirlo... con molti sacrifici; l'attività che svolge mal si concilia con l'attività molitoria, ma per passione decide di tenere aperto il frantoio e di rinnovarlo, acquistando macchine e attrezzature all'avanguardia come l'estrattore a due fasi senza uso di riscaldamento della pasta e senza l'utilizzo di acqua.
Attilio Zuccarini
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