Siamo nei primi anni '20. Due dei fratelli Di Domenico posano per una foto ricordo in uno studio fotografico. Sono Rizziero (1910-1992) e Leo (1908-1997).
Due figure mitiche del variegato mondo popolare di Corropoli. Sono stati gli ultimi utilizzatori del dialetto stretto corropolese, quello dominato dalle "i" al posto delle "u".
Mentre tutti per dire "gli spaghetti col sugo" dicevano "li maccarù ngh' lu sugh'" i fratelli Di Domenico amavano dire "li maccarì ngh' lu sigh'". "Pure tu" diventava "Pir' ti"; "Accendi la luce"... "Appiccia la lic'"... e così via.
Nella vita sono stati prevalentemente muratori, ma si adattavano a fare lavori diversi.
Rizziero e Leo avevano un altro fratello minore: Venturino che invece ha preferito il lavoro di falegname fino agli ultimi giorni della sua vita.
Due figure mitiche del variegato mondo popolare di Corropoli. Sono stati gli ultimi utilizzatori del dialetto stretto corropolese, quello dominato dalle "i" al posto delle "u".
Mentre tutti per dire "gli spaghetti col sugo" dicevano "li maccarù ngh' lu sugh'" i fratelli Di Domenico amavano dire "li maccarì ngh' lu sigh'". "Pure tu" diventava "Pir' ti"; "Accendi la luce"... "Appiccia la lic'"... e così via.
Nella vita sono stati prevalentemente muratori, ma si adattavano a fare lavori diversi.
Rizziero e Leo avevano un altro fratello minore: Venturino che invece ha preferito il lavoro di falegname fino agli ultimi giorni della sua vita.
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